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CATTEDRALI NEL DESERTO A CREMA

Un supermercato nell'ex scuola di Cl

La giunta valuta l'ipotesi del cambio di destinazione d'uso. Fino al 2019 sull'area pesano i vincoli, ma intanto le tre aste bandite sono andate deserte

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

29 Agosto 2015 - 12:02

Un supermercato nell'ex scuola di Cl

Il cantiere dell'ex scuola di Cl a Crema

CREMA - Cambio di destinazione d’uso. Sembra l’unica via d’uscita a che il cantiere (ormai bollato cattedrale nel deserto) dell’ex scuola di Cl nel quartiere dei Sabbioni trovi un futuro. Fino ad ora le tre aste per l’aggiudicazione dei quattro lotti edificati (in differente stato di avanzamento) sono andate deserte. Colpa probabilmente dei vincoli che pesano sull’area fino al 2019: utilità sociale la destinazione attuale. Vincoli che potrebbero venir meno con una cambio di destinazione d’uso appunto. E l’amministrazione comunale ci sta pensando o meglio sta valutando la possibilità. Un accenno è stato fatto anche nella giunta guidata dal sindaco Stefania Bonaldi. Di qui a dire che è tutto fatto ce ne passa però. Il fatto che dagli iniziali 7,8 milioni di euro, il curatore fallimentare abbia praticato un ribasso a 5 milioni, dà però l’idea della difficoltà di piazzare sul mercato la ‘cattedrale nel deserto’. E non è detto che la nuova asta vada a buon fine. Ne è convinto anche Simone Beretta, capogruppo di Forza Italia, che si spinge oltre e ipotizza un futuro commerciale, sostenendo l’interessamento di una catena di supermercati che fanno dell’alimentare il fiore all’occhiello. Ora l’unica soluzione possibile «per colpa — incalza Beretta — dell’attuale amministrazione comunale che non ha saputo dire di no alla pregiudiziale ideologica di chi ha continuato a pensare ad un’unica destinazione. Col risultato che Crema ha perso il grande sogno, che poteva trasformarsi in realtà, di un campus scolastico. Il solito difetto dei comunisti che per tenersi 4 voti inutili dell’estrema sinistra non sanno guardare oltre al loro naso». L’area dell’ex cantiere aperto dalla Fondazione Charis è comunque vicina al centro commerciale Gran Rondò. Ma, sostiene Beretta, il fatto «non fa venir meno l’interesse mostrato. Lì ci sarebbero i metri quadri a sufficienza, ci sarebbero parcheggi e la viabilità adatta. A mio avviso è l’ultima chance».

La messa in liquidazione della Fondazione Charis, che avrebbe dovuto realizzare il campus scolastico meglio noto come scuola di Cl, risale al 10 febbraio 2013. La decisione fu presa per via degli ingenti debiti accumulati. In questi due anni e mezzo, il liquidatore Alessandro Bani ha cercato inutilmente di vedere i quattro lotti del cantiere, insieme o separati. Per lungo tempo si è parlato della possibilità di riutilizzare quanto già costruito per ospitare la nuova sede del liceo Racchetti, che la Provincia avrebbe voluto realizzare a San Bartolomeo. Benché economicamente più conveniente, l’operazione non è mai andata in porto. Sotto la presidenza di Massimiliano Salini per ragioni politiche, sotto l’attuale di Carlo Vezzini per ragioni economiche. La Provincia aveva avanzato l’ipotesi di una permuta tra il lotto principale del cantiere della ex cascina Valcarenga e la propria sede cremasca di via Matteotti, entrambe stimate due milioni di euro. Una proposta formale non è mai arrivata sui tavoli del liquidatore. Dopo il fallimento delle aste dell’autunno scorso e delle trattative private, in autunno ci sarà un’altra serie di aste pubbliche.

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