L'ANALISI
21 Agosto 2015 - 14:05
Il cartello esposto dal Comune a Palazzo Pignano
PALAZZO PIGNANO — Stavolta il problema non sono le deiezioni canine, per la cui soluzione da anni le amministrazioni comunali si impegnano in campagne di sensibilizzazione, posizionano cestini ‘ad hoc’ e emettono ordinanze che sanzionano i padroni che non le raccolgono. La questione è più voluminosa: le feci che restano a terra per giorni, infatti, sono quelle dei cavalli. In paese, per la presenza in zona di diversi appassionati di equitazione che amano le lunghe passeggiate nel territorio, non è infrequente imbattersi in importanti ‘ricordi’ lasciati lungo ciclabili e strade, comprese le vie centrali della frazione di Scannabue. Il Comune ha deciso di richiamare all’ordine i padroni dei cavalli invitandoli letteralmente a ‘mettere le mutande ai loro animali’, come si legge nel cartello affisso in più punti, in particolare all’altezza dei percorsi riservati a ciclisti e pedoni. E per chi non rispetterà il diktat dell’amministrazione potrebbero scattare sanzioni da 50 sino a 500 euro. ‘Il cavallo è un animale splendido, non renderlo simile a una bestia, mettigli le mutande’ recita il volantino. L’iniziativa porta la firma dell’assessore all’Ambiente Virgilio Uberti, che chiarisce il proprio punto di vista sulla questione: «Siamo tutti felici quando vediamo cavalli e cavalieri a spasso sulle strade comunali, o a bordo di calessi trainati da splendidi animali da tiro — sottolinea — ma i padroni devono avere a cuore anche il decoro del paese e dunque avere cura che le feci dei quadrupedi non vengano sparse sulle strade asfaltate e lungo le ciclo pedonali. Queste deiezioni rimangono a terra per giorni: un problema per l’igiene urbana e il decoro del tessuto urbano che non possiamo più tollerare, da qui l’iniziativa volta a sensibilizzare i proprietari dei cavalli e per cercare di arginare una cattiva abitudine. I sistemi per evitare che le feci dei cavalli finiscano a terra ci sono: basta mettere quelle che impropriamente definisco mutande sia agli animali da sella si a quelli che trainano il calesse. Inoltre suggerisco di utilizzare percorsi in campagna, invece di transitare su ciclabili e nei centri abitati: in quel caso il problema non si pone».
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