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CREMA

Ospedale verso la salvezza

Giovedì 30 e venerdì 31 luglio voto in Regione: accordo raggiunto per l'autonomia del Maggiore

Daniele Duchi

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25 Luglio 2015 - 11:21

Ospedale verso la salvezza

L'ospedale di Crema

CREMA - Autonomia dell’ospedale Maggiore verso la salvezza. Mentre è slittato ai primi giorni della prossima settimana il vertice — al palazzo comunale — tra i sindaci del distretto e i consiglieri regionali eletti nelle province di Cremona e Mantova, la partita decisiva si giocherà giovedì 30 e venerdì 31 luglio al Pirellone, con la votazione finale sulla riforma sanitaria lombarda. Tempi ristretti, quindi, rispetto a quanto lasciavano prevedere gli oltre 20mila emendamenti al testo licenziato in commissione, nella gran parte firmati dal Pd. L’accelerazione sarebbe dovuta a una sorta di compromesso raggiunto nelle stanze delle segreterie. E il sindaco della città, Stefania Bonaldi, parla di «segnali incoraggianti: la questione cremasca è stata ben rappresentata ai gruppi regionali...». I colleghi del territorio, a taccuino chiuso, si lasciano andare a qualcosa di più, che assomiglia molto all’ottimismo. Ma l’unico a varcare apertamente la cortina della prudenza è il capogruppo di Forza Italia nell’aula degli Ostaggi, Simone Beretta: «Ci sono buone ragioni per ritenere che l’auspicio di tutti divenga certezza». Che tradotto, suona come una conferma alle indiscrezioni ormai nell’aria da giorni: l’azione di forza della delegazione di amministratori municipali, presentatasi in Regione con tanto di fascia tricolore all’apertura dei lavori sul nuovo assetto del sistema della salute, ma anche l’opera di mediazione condotta con le varie rappresentanza politiche, oltre ad un’apertura dello stesso governatore Roberto Maroni, hanno prodotto «buoni margini di manovra per il territorio». L’obiettivo del Cremasco e Soresinese — tutti i sindaci hanno firmato al riguardo un documento congiunto — è il mantenimento della direzione generale in largo Dossena, eventualità invece esclusa nella prima bozza della riforma approvata in commissione a Milano, con il ‘sì’ di Lega Nord e Nuovo Centrodestra e l’astensione di Forza Italia (prevedeva l’accorpamento di Crema nel polo della salute cremonese, allargato al distretto mantovano del Viadanese). Dal Pirellone, le indicazioni rimbalzate a Crema nei giorni scorsi sono state più che esplicite: pronti a fare retromarcia, ma se vi è un accordo fra i distretti interessati. E di qui la necessità di un incontro fra i sei consiglieri regionali cremonesi e mantovani: Agostino Alloni (Pd), Carlo Malvezzi (Ncd), Federico Lena (Lega), Anna Baroni (FI), Marco Carra (Pd) e Andrea Fiasconaro (M5S). Come detto, il summit è previsto per la prossima settimana. Ma gli ‘abboccamenti’ — assicurano i bene informati — sono già in corso.

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