L'ANALISI
24 Luglio 2015 - 09:57
L'intervento di Antonio Agazzi in consiglio comunale
CREMA - La moschea infiamma un’aula degli Ostaggi, già torrida per la colonnina di mercurio che fa capolino a 30°. E gran parte dell’opposizione promette battaglia sulla legittimità della seduta di giovedì 23 luglio, preannunciando un ricorso alla prefettura. Nel frattempo, incassato il primo sì del consiglio, la strada verso la realizzazione di un luogo di culto per la comunità islamica in via Milano, su di un appezzamento di proprietà municipale concesso in diritto di superficie, passa ora alla fase delle osservazioni da parte dei cittadini (60 giorni di tempo dalla pubblicazione). «Mi dimetto da vicepresidente del consiglio comunale», dichiara a sorpresa Antonio Agazzi in apertura dei lavori. Con l’intento, specificato a margine della seduta, di «rallentare l’iter che l’amministrazione intende percorrere, per l’assegnazione di un’area su cui realizzare un centro culturale arabo». A tentare di inceppare il meccanismo del pacchetto di varianti al Piano di governo del territorio, adottate dal parlamentino di piazza Duomo con i soli voti della maggioranza, è stato colui che l’assemblea dell’aula degli Ostaggi, il già candidato sindaco del centrodestra Agazzi, avrebbe dovuto dirigerla. Assente infatti il presidente titolare Vincenzo Cappelli (Pd), sarebbe spettato al capogruppo della civica ‘Servire il cittadino’ guidare la seduta. «Non voglio essere strumento di una delibera, che porti ad un insediamento contro il quale mi sono battuto e mi batterò...», dichiarerà dopo aver rassegnato le dimissioni e chiesto che l’adunanza venisse aggiornata per l’elezione di un nuovo vice (citando regolamento e normativa sugli enti locali). Di «continuità amministrativa» parlerà invece il sindaco Stefania Bonaldi, sempre a margine dei lavori, commentando la decisione di far presiedere la seduta al consigliere più anziano, Emilio Guerini, «scelta — specifica il primo cittadino — assunta dopo aver sentito il parere della segretaria generale». «Un ricatto verso il consiglio», bollerà dai banchi del Pd l’iniziativa di Agazzi Teresa Caso. Duri anche Emanuele Coti Zelati (Sel) e Renato Stanghellini (Rc). Una sospensione, per approfondire il tema, l’aveva invece invocata inutilmente il capogruppo di Forza Italia Simone Beretta. Lui, la collega Laura Zanibelli (Ncd) e Tino Arpini (Cose buone per Crema) abbandoneranno la seduta con Agazzi (che resta comunque consigliere) in segno di protesta. In aula invece, per non rinunciare al loro intervento, gli altri tre esponenti della minoranza presenti: Albero Torazzi (Lega Nord), Alessandro Boldi e Christian di Feo (M5S). Alle 17, la parola passa all’assessore all’Urbanistica Matteo Piloni: illustra la serie di varianti allo strumento urbanistico, all’interno delle quali è contenuta l’identificazione delle due aree che potranno ospitare i luoghi di culto. Ossia l’appezzamento di via Milano e l’ex parcheggio degli avvocati dell’ormai soppresso tribunale (nessuna richiesta per questa superficie da parte di comunità religiose). «L’invito che formulo alla politica è di interessarsi e valutare profondamente l’intera proposta di variante», il suo auspicio.
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