L'ANALISI
22 Luglio 2015 - 19:59
SPINO D’ADDA — Una bravata, un gioco idiota oppure una vendetta studiata a tavolino per un presunto torto subito durante la passata stagione agonistica. Non viene esclusa nessuna ipotesi da parte dei dirigenti dell’Unione sportiva spinese, che ha la sua base all’oratorio San Luigi, dopo il raid dell’altra notte negli spogliatoi della società di calcio. Ignoti si sono introdotti da una finestra e hanno messo a soqquadro l’attrezzatura prendendo di mira, in particolare, le borse e il materiale tecnico che la spinese oratorio destina ai propri giovani giocatori. Addirittura, per essere sicuri di creare ancora maggior disagio, le sacche sono state lasciate per ore sotto le docce, ovviamente in funzione (nella foto sopra, Ndr).
Ieri mattina i responsabili della società si sono trovati davanti un caos indescrivibile: «Da un primo inventario non manca nulla — hanno raccontato — ma i danni al materiale tecnico ci sono eccome. Chi ha agito è entrato dal campo dell’oratorio e ha ribaltato tutto, probabilmente ha agito durante la notte. E’ un comportamento inqualificabile che, innanzitutto, va a detrimento dei ragazzi che giocano a calcio con noi». La società vanta nelle sue squadre un gran numero di giovani e segue diverse discipline sportive, non solo il calcio. Tra le altre ci sono il volley e il ciclismo e, dall’anno prossimo, verrà aperta una sezione dedicata al karate. Il lavoro in oratorio è reso possibile dalla passione e dall’impegno di diversi volontari, senza i quali non sarebbe possibile mandare avanti l’organizzazione di allenamenti, trasferte e partite. Quanto successo l’altra notte ha lasciato l’amaro in bocca in tutto l’ambiente: la solidarietà alla società e la ferma condanna dell’accaduto, sono arrivate nel corso della giornata di ieri da diversi spinesi.
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