L'ANALISI
21 Luglio 2015 - 10:34
Sopralluogo davanti al duomo di Crema
CREMA - Il Comune e la diocesi di Crema hanno avviato una serie di incontri per elaborare la stesura di una convenzione avente per oggetto l’uso pubblico delle aree di proprietà e/o pertinenza delle singole chiese presenti in città. In gioco c’è l’applicazione degli articoli del Codice civile 831, che tratta dei beni degli enti ecclesiastici ed edifici di culto, e 817, riguardante le pertinenze. Articoli che, forse, sono (o erano) poco conosciuti, in città come nei paesi, se è vero – come è vero – che, in diversi luoghi, sono stati individuati stalli per il parcheggio o sono stati piazzati segnali stradali verticali e cassonetti per i rifiuti in aree di pertinenza delle chiese, oppure sono state elevate infrazioni per occupazione di spazi plateatici per l’allestimento di ponteggi necessari per l’esecuzione dei lavori di restauro di edifici di culto e campanili. E’ stata proprio una multa inflitta al santuario della Madonna delle Grazie, in occasione del restauro della facciata, a fare emergere il problema e la sua soluzione.
La prefettura di Cremona ha dato ragione al santuario, citando l’articolo del codice civile di cui sopra. Diocesi e comune hanno così preso spunto dall’episodio per avviare incontri con l’obiettivo di regolamentare la funzione e l’uso dei sagrati con una convenzione che dovrà essere approvata dalle parti.
L’articolo 831 prevede che l’ambito di applicabilità della norma riguardi sia gli edifici di culto che i sagrati o le aree di distacco tra detti edifici e le strade pubbliche, in quanto vi è uno stretto completamento dal punto di vista funzionale non solo sotto l’aspetto architettonico, ma anche per la destinazione all’esercizio pubblico del culto. L’817 stabilisce la piena disponibilità della ‘cosa accessoria’ per poterla destinare in modo durevole al servizio o all’ornamento della chiesa.
Gli incontri vedono protagonisti, da una parte, il dirigente del Patrimonio del comune di Crema, Maurizio Redondi, o il suo assistente tecnico, Aldo Chiloiro; dall’altra, l’economo della diocesi, don Gian Battista Strada, affiancato dall’architetto Magda Franzoni ed i responsabili delle chiese.
Il sopralluogo al duomo e alla chiesa sussidiaria di San Bernardino ha visto la presenza del presidente del Capitolo della cattedrale, don Emilio Lingiardi. L’operazione in corso è utile anche per rimettere ordine nelle planimetrie della città nelle quali sono erroneamente definiti i sagrati come vie o marciapiedi, con evidente sottovalutazione della loro importanza e significato, dal momento che non sono spazi anonimi o normali slarghi delle vie.
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