L'ANALISI
16 Luglio 2015 - 09:29
Giusy Bertolo da 22 anni a Spino d'Adda
SPINO D’ADDA — Presa a pugni all’uscita del metrò a San Donato, davanti a decine di testimoni, apparentemente senza un motivo. E’ la brutta avventura capitata martedì 14 luglio a Giusy Bertolo, da 22 anni residente a Spino, poi ricoverata all’ospedale di San Donato dove i medici le hanno dato una settimana di prognosi per una poli-contusione tra la testa e il collo. La signora è già rientrata a casa e ha raccontato cosa le è successo: «Erano le 18,30 e stavo salendo le scale, come molti altri pendolari, per uscire dalla stazione di M3 e raggiungere l’hub dei pullman di linea. La scala mobile era rotta. Un ragazzo italiano, avrà avuto 35 anni, alto, rasato, super palestrato e pieno di tatuaggi mi ha spinto verso il muro tagliandomi la strada. Io ero al telefono con mio marito che ha seguito tutto in diretta. Pochi secondi dopo lo ha rifatto. Al che ho detto a mio marito: ‘Finché ti tagliano la strada e ti si parano davanti il pullman non lo prenderò mai!!’». A quel punto l’aggressore si è rivolto alla signora con fare aggressivo: «Sta zitta t...’. Lei stava per rispondergli quando l’uomo l’ha colpita con un pugno tra capo e collo. Bertolo si è messa ad urlare chiedendo aiuto ed è finita a terra. Due ragazzi l’hanno aiutata. L’aggressore non se n’è andato subito. Ha preferito lasciar perdere solo per la reazione dei presenti. «Abbiamo chiamato i carabinieri — continua la signora —: dopo mezz’ora che aspettavamo l’ambulanza, i ragazzi che mi hanno aiutata hanno preferito portarmi direttamente al pronto soccorso perché mi si stava gonfiando il collo». Dopo aver raccontato l’accaduto ai militari, Bertolo ha scoperto che il suo aggressore non sarebbe nuovo a questo tipo di violenze: «La mia descrizione del suo aspetto fisico — conclude — corrisponde a quella fatta da altre donne a loro volta prese di mira all’uscita del metrò. Il medico dell’ospedale di San Donato che mi ha visitata mi ha confermato che ci sono stati casi simili e io tra tutte sono quella a cui è andata meglio». Una magra soddisfazione, ben sapendo che questo aggressore seriale gira ancora indisturbato: «Sono delusa — conclude Bertolo —: nella città dell’Expo non si può girare tranquilli in metropolitana. Non riescono nemmeno a fermare uno che picchia le donne in pieno giorno davanti a decine di testimoni».
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