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Chiusura posta di Ombriano, al presidio arrivano solo in 30

Protesta davanti alle Poste centrali: con i residenti il parlamentare Sel Franco Bordo, il sindaco Stefania Bonaldi, l’assessore Matteo Piloni, i consiglieri Gianluca Giossi, Emilio Guerini e Tino Arpini e il parroco di Ombriano don Mario Botti

Francesco Pavesi

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fpavesi@cremonaonline.it

06 Luglio 2015 - 19:00

Chiusura posta di Ombriano, al presidio arrivano solo in 30

Il presidio alla posta centrale di Crema

CREMA - Delle 1.000 firme che, nei mesi scorsi, hanno riempito gli elenchi a difesa dell’ufficio postale di Ombriano (prossimo alla chiusura), lunedì 6 luglio - davanti alle poste centrali di piazza Madeo - nessuna traccia. O meglio, sono tornati a ‘combattere’ i trenta residenti che già avevano appoggiato l’iniziativa dell’amministrazione e dei gruppi consiliari, in occasione del primo presidio nel quartiere, una settimana fa. Con loro, ancora il parlamentare Sel Franco Bordo, il sindaco Stefania Bonaldi, l’assessore Matteo Piloni, i consiglieri Gianluca Giossi, Emilio Guerini e Tino Arpini e il parroco di Ombriano don Mario Botti.

Alcuni partecipanti al presidio hanno ‘indossato’ cartelli con slogan a difesa dell’ufficio postale ombrianese, mentre i più agguerriti hanno appoggiato da subito l’idea di mettersi in coda agli sportelli, con più di un biglietto numerato a testa, per chiedere informazioni di vario genere. Altri manifestanti hanno lanciato proposte per una protesta più efficace, come quella di chiudere i conti.

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