L'ANALISI
30 Giugno 2015 - 11:10
Un mezzo della guardia di finanza
PANDINO - Era stato aperto ad inizio anno come un comune centro di trasmissione dati e cartoleria, ma si è rivelato essere un centro-scommesse abusivo, con tanto di insegna pubblica, collegato con un bookmaker estero. I militari della guardia di finanza di Crema, nel corso di un servizio a contrasto del gioco d’azzardo e delle scommesse clandestine eseguito congiuntamente con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, accedendo nel locale hanno accertato che il centro, oltre a non aver le autorizzazioni, effettuava la raccolta illegale di scommesse per conto dell’allibratore maltese “Betuniq”, inserito nella lista dei siti di gioco non autorizzati sul territorio italiano. Gli avventori, all’interno del locale, potevano tentare la sorte puntando su svariate competizioni sportive, anche virtuali, dal calcio alle corse di cavalli, grazie alle diverse postazioni allestite dal titolare dell'esercizio commerciale, un diciottenne di Mediglia (Milano), che è stato denunciato alla procura della Repubblica di Cremona per il reato di 'esercizio abusivo di raccolta scommesse'. A seguito di quel primo intervento, eseguito alla fine del mese di maggio, era stato richiesto il sequestro preventivo, concesso dal gip di Cremona. Nella mattina di martedì 30 giugno, pertanto, i finanzieri, su delega dell’autorità giudiziaria titolare del procedimento penale (dott.ssa Laura Patelli), hanno eseguito il decreto sequestrando l’intero immobile e tutti gli strumenti presenti all’interno del locale (computer, monitor per la visualizzazione delle quotazioni, stampanti per la produzione delle ricevute da gioco) interrompendo, così, l’attività illegale. È stata constatata, inoltre, una violazione amministrativa di 120.000 euro, prevista dalla nuova Legge di Stabilità 2015, poiché gli apparecchi idonei a consentire l’esercizio del gioco in denaro non erano collegati alla rete statale di raccolta gioco ed una ulteriore sanzione, sino ad un massimo di 50.000 euro, per la raccolta di eventi sportivi non inseriti nel palinsesto messo a disposizione dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Infatti, nonostante la Legge di Stabilità 2015 abbia previsto la possibilità per gli operatori, anche esteri, che offrono scommesse con vincite in denaro in Italia senza essere collegati con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, di regolarizzare la propria posizione entro il 31 gennaio 2015, l’allibratore “Betuniq” non ha aderito alla procedura di emersione e non ha mai versato l’Imposta Unica sulle Scommesse. Gli interventi della guardia di finanza, quale forza di polizia economico-finanziaria, a contrasto del gioco illegale ed abusivo hanno molteplici risvolti, a tutela dell’Erario, del consumatore e del mercato. La raccolta abusiva di scommesse, infatti, è un’insidiosa forma di evasione fiscale, sia dell’imposta specifica dovuta a fronte dell’effettuazione di una scommessa, sia delle imposte dirette, a causa della mancata dichiarazione da parte del concessionario del reddito percepito. Oltre a ciò, costituisce una minaccia sia alla sicurezza dei consumatori, che vengono in tal modo tutelati a fronte di proposte di gioco illegali e prive di alcuna garanzia, sia alla concorrenza leale del mercato, danneggiando gli operatori onesti e costituendo facile terreno di infiltrazione della criminalità organizzata per possibili condotte di riciclaggio di denaro.
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