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CREMA E CREMASCO

Furti nei luoghi di culto, carabinieri a fianco dei parroci

Escalation nei primi mesi dell'anno, i militari terranno una serie di incontri con i sacerdoti al fine di custodire al meglio le opere d'arte e proteggere adeguatamente chiese, canoniche e oratori

Francesco Pavesi

Email:

fpavesi@cremonaonline.it

06 Giugno 2015 - 16:15

Furti nei luoghi di culto, carabinieri a fianco dei parroci

Carabinieri davanti al duomo di Crema

CREMA - Maggiore protezione delle opere d'arte e piccoli accorgimenti per agevolare l'operato delle forze dell'ordine. In seguito all'escalation di furti commessi in chiese, canoniche e oratori registrata nei primi mesi del 2015, i carabinieri - in collaborazione con la diocesi di Crema - hanno ideato una iniziativa per sensibilizzare i parroci al fine di proteggere in maniera efficace gli edifici sacri e i 'tesori' in essi contenuti. Una iniziativa che ha trovato la piena disponibilità del vescovo Oscar Cantoni.

Attraverso l’ausilio di un manuale edito dal Comando Tutela Patrimonio Culturale di Roma con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Cei, verranno sensibilizzati i parroci affinché acquisiscano quelle indispensabili nozioni tali da poter tutelare meglio gli ambienti ecclesiastici. Spesso, infatti, l’incustodia di tali luoghi è la prima causa (involontaria) che alimenta il fenomeno dei reati predatori. Attraverso la catalogazione, poi, è possibile conoscere il reale valore delle opere d’arte possedute e proteggerle meglio. Detenere in canonica per lungo tempo forti somme di denaro, frutto delle offerte dei fedeli o di altre iniziative benefiche, inoltre, è un altro elemento dannoso che invoglia la reiterazione dei furti. Infine, al verificarsi di episodi criminosi, i parroci non dovranno 'inquinare' involontariamente il luogo del delitto, risistemando gli ambienti, ma chiedere l’intervento immediato di questo personale per il sopralluogo atto a rinvenire tracce/impronte utili ad identificare gli autori del furto ed eventualmente recuperare la refurtiva.

La soluzione, come spiegano i carabinieri, non è quella di chiudere i luoghi di culto o mettere sotto chiave i beni culturali ecclesiastici, ma raggiungere un giusto equilibrio tra la conservazione e la fruizione degli stessi da parte dei fedeli. Sarà quindi indispensabile coinvolgere anche le associazioni di volontariato per proteggere meglio i luoghi di culto durante l’orario di apertura al pubblico. Anche di questo, il vescovo si è reso fattivo promotore per il futuro prossimo, coinvolgendo anche l’ANC (Associazione Carabinieri in congedo).

L'idea è nata in seguito a diversi episodi avvenuti nei primi mesi dell'anno in alcune canoniche ed oratori dei Comuni del cremasco. I carabinieri, nel tentativo (andato a buon fine alla luce della cessazione degli episodi negli ultimi due mesi) di porre un freno ai furti, ha messo in campo un’attività preventiva di controllo capillare dei molteplici obiettivi presenti sul territorio. Ciò però ha determinato lo spostamento di forze operative a discapito di altri obiettivi, parimenti importanti. Ecco perché l'aiuto dei parroci - adeguatamente informati - può essere molto prezioso.

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