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Festa laica, chiesa chiusa
Annullata la messa vespertina

Il parroco di sant' Antonio don Redondi: ‘Ci adeguiamo alla gente che cerca aria libera’

maria grazia teschi

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mteschi@laprovinciacr.it

01 Giugno 2015 - 19:56

Festa laica, chiesa chiusa
Annullata la messa vespertina

CREMA - Domani è la festa della Repubblica che conclude il lungo ponte del 2 giugno: tanti fedeli sono al mare, altri approfittano della giornata a casa dal lavoro per una gita fuori porta. Anche per questo motivo il cappellano don Emilio Redondi ha deciso di non celebrare la messa delle 17,30 nella chiesa vescovile di Sant’Antonio che si trova nella centralissima via XX Settembre. La sua non è una forma originale di protesta contro la ricorrenza che ricorda l’anniversario della nascita della Repubblica, anzi, semmai il contrario: «In fondo è anche giusto che chi vuole abbia un pomeriggio libero per una gita fuori porta», sottolinea Redondi. Il sacerdote ha annunciato con anticipo la scelta di chiudere l’edificio di culto nel pomeriggio: per spiegare le ragioni della sua decisione ai fedeli ha affisso un eloquente cartello al portone di ingresso della chiesa: «Martedì (oggi, Ndr) — si legge nel volantino scritto a pennarello — è una festa civile e noi ci adeguiamo alla gente che cerca aria libera». Don Redondi ha 85 anni e mezzo. Nonostante i tanti problemi di salute che lo affliggono, in lui c’è ancora la voglia e la forza per essere una guida spirituale per i fedeli cremaschi. Da sempre si prodiga per organizzare le annuali celebrazioni della festa di Sant’Antonio, patrono degli animali, una messa a cui partecipano decine di cremaschi con i loro cani e gatti, ma anche con esemplari di altre specie. «Credo che il 2 giugno — prosegue — possa essere una giornata in cui celebrazioni civili e religiose sia bene vadano a braccetto. Non capisco chi sostiene che le due cose debbano essere disgiunte. Rimane il fatto che ritengo sia comunque giusto che la gente si prenda anche dei momenti di libertà. Io sarò in chiesa per la messa delle 9,30, poi però al pomeriggio il portone rimarrà chiuso».
Prevedendo una funzione dopo pranzo si andrebbe incontro al rischio di trovarsi davanti a banchi desolatamente vuoti: «Una volta— racconta il sacerdote — la partecipazione alle funzioni religiose nell’occasione di festività civili era più sostenuta. Oggi viene sempre meno gente, ci sono diverse abitudini e consuetudini». Per l’anziano prete non celebrare una messa non vuol dire togliere un servizio ai fedeli: «Noi non siamo una sede parrocchiale — conclude — dunque chi volesse seguire una messa pomeridiana ha la possibilità di farlo nelle altre chiese della città, centro storico compreso: qui si terranno diverse funzioni».

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