L'ANALISI
30 Maggio 2015 - 18:08
OFFANENGO - Mille vite e una storia – La storia – da raccontare. Italo Casarotti, offanenghese scomparso nel 2011, era un superstite dell'eccidio di Cefalonia, in Grecia: pagina nera nella grande oscurità del secondo conflitto mondiale, che vide i soldati tedeschi annientare la divisione italiana Aqui, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, ovvero la fine delle ostilità tra Italia e angloamericani. Di lui ci restano fotografie e un prezioso contributo audio(di cui riportiamo un estratto in coda all'articolo), nel quale racconta la vita di soldato. E i tanti episodi – con il culmine di Rasata, a Cefalonia, appunto nei quali il destino ha scelto di risparmiargli la vita: un bombardamento, la mancata fucilazione, il naufragio della nave sulla quale è stato deportato, il campo di prigionia. Altri spezzoni riguardano invece la crudeltà della guerra, un insolito incontro con il Duce, il tempo con i compagni, i sentimenti e la paura. 'Il rumore delle bombe non riusciva però a coprire il mio cuore, che batteva all'impazzata', dirà Italo ai figli. Infine la libertà, una vita da ricostruire, una medaglia dal presidente della Repubblica e un riconoscimento dal suo paese natale, Offanengo. Oltre alla possibilità di spiegare alle nuove generazioni, finché ha potuto, cosa significhi guardare la guerra negli occhi, sentirne il sangue sulla pelle.
Ampio servizio a pagina 48, su La Provincia di domenica 31 maggio.
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