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CREMA

Ex scuola di Cl, lo scambio non decolla

Ancora sul tavolo, ma senza una proposta formale, la permuta col palazzo della provincia

maria grazia teschi

Email:

mteschi@laprovinciacr.it

22 Maggio 2015 - 19:15

Ex scuola di Cl, lo scambio non decolla

Il cantiere del complesso scolastico di Cl

CREMA - I creditori attendono, ma la Provincia non ha ancora fatto seguire i fatti alle parole. Un paio di mesi fa, nell’ultima riunione tenutasi a palazzo municipale alla presenza del curatore fallimentare della Fondazione Charis, Alessandro Bani, di un rappresentante dei creditori e dei tecnici e politici di Comune e Provincia, quest’ultimo ente aveva proposto uno scambio tra il palazzo di sua proprietà di via Matteotti e il cantiere della ex Valcarenga. Valore attuale stimato di entrambi, due milioni di euro. Il curatore aveva accolto positivamente la proposta, vista di buon occhio anche da alcuni creditori, ma bisognosa del via libera da parte del giudice del tribunale di Cremona, che segue il procedimento. A distanza di tempo, la proposta non è ancora stata formalizzata per iscritto. «E’ sempre valida — afferma il presidente della Provincia, Carlo Vezzini — ma non è ancora decollata. In questo ultimo periodo siamo stati impegnati con la chiusura del bilancio e con gli stipendi dei dipendenti, ma presto riprenderemo in mano il tema. L’ipotesi del riutilizzo pubblico della scuola di Cl e quella della realizzazione del polo scolastico a San Bertolomeo sono entrambe valide. Individueremo con il Comune di Crema la soluzione migliore. Il desiderio del nostro partner lo conosciamo: si tratta di capire gli aspetti tecnico-giuridici».
Senza un atto ufficiale, Bani non potrà presentarsi al giudice per chiedere il permesso ad eseguire lo scambio di immobili, che consentirebbe alla Provincia di diventare proprietaria della ex scuola di Cl. Solo in quel modo, l’ente pubblico potrebbe accedere a quei finanziamenti necessari al completamento dell’edificio scolastico, che nei programmi dovrebbe diventare la nuova sede unica de liceo Racchetti, oggi suddiviso su tre plessi.
Nell’attesa che si giunga ad un atto concreto dopo due anni e tre mesi dalla messa in liquidazione volontaria della Charis, i creditori rimangono senza risposte.

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