L'ANALISI
20 Aprile 2015 - 19:47
CREMA - ‘Emergenza profughi’ sì, ma «per mancanza di strutture». Dopo Cremona, anche Crema ‘al collasso’ ed incapace di rispondere in maniera adeguata alle richieste d’accoglienza dei profughi, giunte ancora in questi giorni dalla prefettura. Lo conferma Caritas Crema, nella persona del suo vice-direttore Claudio Dagheti, a fronte dei nuovi sbarchi sulle coste del sud Italia e della tragedia di due giorni fa nel canale di Sicilia: «Non commettiamo però l’errore di legare l’emergenza solo alla stretta attualità — precisa Dagheti — perché il problema esiste da tempo e va considerato alla luce del fatto che tutta la Lombardia non ha un numero di strutture sufficiente ad affrontare il fenomeno». In questo, il caso cremasco è emblematico ed è molto lontano dallo smentire il trend regionale: «La prassi vuole che le richieste di accoglienza dei profughi arrivino alla prefettura e, da lì, vengano poi smistate sul territorio. Crema, al momento, non può accogliere nessuno tra le centinaia di richiedenti asilo che, secondo le stime, sarebbero ‘in coda’ alla prefettura», chiarisce Dagheti.
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