L'ANALISI
11 Aprile 2015 - 17:37
L'incontro in sala Alessandrini
CREMA - «Avremmo voluto che intervenissero coloro che dicono ‘no’ alla moschea, per poter avere un confronto e per spiegare loro cosa è l’Islam. Evidentemente, queste persone preferiscono andare ad applaudire chi la pensa come loro, come Magdi Allam e il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, che però non sanno nulla dell’Islam. Solo la conoscenza aiuterà la convivenza».
Ha commentato così, Adnani Kadmiri, segretario generale dell’associazione Assalam, che riunisce circa 150 musulmani cremaschi, l’assenza di oppositori alla realizzazione di una moschea in città nell’assemblea pubblica tenuta in sala Alessandrini. Dopo le proteste che avevano fatto seguito al consiglio comunale aperto del 7 febbraio scorso sull’ipotesi di un nuovo centro culturale arabo, per la mancata opportunità di esprimere la loro posizione, gli oppositori alla moschea hanno perso un’occasione di avere quel confronto aperto, che i musulmani avrebbero auspicato. Il dialogo si è trasformato dunque in un monologo, visto che i cremaschi hanno snobbato l’invito che era stato loro rivolto di discutere di ‘Italianità e islamicità’. A parlare di questo argomento sono intervenuti don Mario Aldighieri, rappresentante del Tavolo interreligioso cremonese, Alessandro Aly Gilardi, ingegnere italiano convertito all’Islam e rappresentante della sezione islamica di Milano, Bouban Naima, mediatrice culturale dell’area cremonese, mantovana e parmense e Dahiche Aziz, presidente dell’associazione Assalam. La serata è stata moderata dal segretario di Assalam, Adnani Kadmiri.
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