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CREMA

Moschea, no al bocciodromo

L'assessore Piloni: via Milano resta la nostra scelta

Cristiano Mariani

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cfrancio@laprovinciacr.it

18 Marzo 2015 - 11:30

Moschea, no al bocciodromo

Il bocciodromo comunale

CREMA - La ‘piastra’ del bocciodromo, ossia i trecento metri quadri di soppalco con ingresso indipendente, come spazio di preghiera per la comunità islamica? «Al più una soluzione provvisoria. Ma la strada maestra, per il Comune, resta la variante urbanistica relativa a via Milano. E comunque, il bando per la nuova gestione dell’impianto seguirà la sua strada: non possiamo di certo inserire il bocciodromo nel piano delle attrezzature religiose, che la legge regionale ci impone di approntare e che vincolerebbe la struttura».

Perde quota, sulla scorta delle parole dell’assessore municipale all’Urbanistica Matteo Piloni, l’ipotesi di sfruttare una porzione dell’edificio di via Indipendenza come «luogo di culto» per i fedeli musulmani. A lanciare la proposta, da queste colonne, era stato un mese fa l’attuale gestore, ossia il presidente del comitato bocce Franco Stabilini. L’apertura — «I bocciofili non temono di mescolarsi ad altri...» — era giunta nella fase più ‘calda’ dell’affaire moschea, ossia all’indomani del consiglio comunale aperto, convocato sull’ipotesi di edificazione di un centro culturale arabo lungo via Milano. Ad avanzare la richiesta di spazi idonei era stata la comunità islamica locale (sotto sfratto). E l’amministrazione municipale, di centrosinistra, ha ben presto imboccato la strada della modifica al piano di governo del territorio (l’ex Prg), individuando un appezzamento di proprietà pubblica, che verrebbe concesso per la realizzazione della musalla — a spese dei fedeli — con la formula del diritto di superficie. Quindi, senza uscire dal patrimonio comunale. Contro la soluzione si sono pronunciate a più riprese le opposizioni di centrodestra, ma anche 1.500 cremaschi, ossia i firmatari di una specifica petizione. E in città, per rafforzare il fronte del ‘no’, sono calati esponenti di primo piano della politica nazionale: dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini, alla parlamentare di Forza Italia Daniela Santanché. Di qui la proposta di Stabilini che, se da un lato offre un’alternativa ad una moschea vera e propria, dall’altro consentirebbe al comitato di gestione — grazie all’affitto della ‘piastra’ — di rimpinguare un bilancio sempre più in affanno.

L’amministrazione, sempre per bocca dell’assessore Piloni, si era inizialmente detta disposta a valutare l’opzione, così come gli stessi fedeli si erano da subito dimostrati interessati, ma alla condizione che il contratto di locazione avesse offerto specifiche garanzie. A sparigliare le carte, di fatto, sono gli adempimenti imposti dalla legge regionale sui luoghi di culto che, nonostante la recente impugnazione governativa, traccia comunque le linee guide sulla materia. E il Comune, per spalancare alla comunità islamica le porte del bocciodromo, rischierebbe di ‘vocare’ l’impianto ad un uso che, alla vigilia del nuovo bando di gestione, ne limiterebbe le potenzialità.

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