Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMA

Sottopasso, rischio di restare all'asciutto

Non rientrerebbe nelle quattro aree filantropiche e "Fondazione Cariplo non finanzia infrastrutture"

Antonio Guerini

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

15 Marzo 2015 - 11:35

Sottopasso, rischio di restare all'asciutto

Il passaggio a livello di viale Santa Maria

CREMA - Il rischio, reale, è che tra i due litiganti non ci sia nemmeno un ‘terzo’ che possa godere. I duellanti sono Comune e Ac Crema. Terreno di scontro il recupero dell’area Pierina, in un primo momento indicato progetto emblematico dalla giunta cittadina e poi superato dal sottopasso ai binari. Di qui la rabbia della società sportiva presieduta da Enrico Zucchi (che ha elaborato il progetto denominato Sporting Park), perché il dietrofront fatto dall’amministrazione comunale implica la perdita del finanziamento della Fondazione Cariplo, sul quale l’Ac Crema faceva conto.
Il punto è proprio questo: il milione e mezzo di euro messo sul piatto. O meglio, che ora il Comune confida venga messo sul piatto.
Qualche dubbio al riguardo l’avevano già sollevato giovedì in conferenza stampa i consiglieri comunali Laura Zanibelli (Ncd) e Simone Beretta (Forza Italia): «C’è da chiedersi — avevano detto — da quando le infrastrutture viabilistiche rientrano nella categoria degli emblematici».
«Le infrastrutture — ci viene ora confermato da chi conosce da vicino la Fondazione Cariplo — non vengono mai finanziate».
Per questo bando i milioni a disposizione per la provincia di Cremona sono sette e mezzo. Quattro le ‘aree filantropiche’ finanziate attraverso l’emblematicità: arte e cultura, ricerca scientifica e tecnologica, ambiente, servizi alla persona.
Il sottopasso alla ferroviaria quindi non ci sta, anche perché «le opere pubbliche sono state escluse da una sentenza della Corte Costituzionale».
E ancora: «Non è il Comune che definisce l’emblematicità di un progetto, ma è la Fondazione Cariplo che lo giudica tale. Certo, se dall’ente pubblico arriva la segnalazione il progetto ha ‘più gambe’, ma non è automatico venga accolto».
E quindi? «Quindi c’è il rischio che il Comune non ottenga un solo euro».
Il recupero della Pierina, viene aggiunto, avrebbe avuto qualche possibilità in più perché sarebbe «rientrato nei servizi alla persona, mettendo per esempio a disposizione spazi». La prova del nove non ci sarà comunque.
Altra sottolineatura fatta nella già citata conferenza stampa. Uno dei requisiti per essere accolti è che il progetto deve essere ponto alla cantierabilità: «Il Comune sarà pronto» si erano chiesti Beretta e Zanibelli.
I sette milioni e mezzo della Fondazione Cariplo verranno divisi tra Crema, Cremona e e Casalmaggiore. Prassi vuole che beneficeranno anche le due diocesi, con Crema che già ha avuto recentemente per i restauri della cattedrale. Il rischio, a questo punto, è che Crema rimanga all’asciutto.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400