L'ANALISI
10 Marzo 2015 - 11:18
Il rame abbandonato a terra nel cimitero di Palazzo Pignano
PALAZZO PIGNANO — Valutati con precisione gli interventi necessari, è ora di mettersi all’opera. Cominceranno entro una decina di giorni i lavori di ripristino dei canali di scolo in rame, delle grondaie e dei tetti del cimitero del capoluogo e di quello della frazione di Scannabue, seriamente danneggiati dal raid di una banda di ladri avvenuto a fine gennaio. Un furto di ‘oro rosso’ messo a segno in entrambi i camposanti nella medesima nottata. I malviventi si erano accaniti sia sulle parti comuni sia su alcune cappelle e tombe. L’amministrazione Bertoni si sta ovviamente occupando del progetto che riguarda le aree di competenza ed ha individuato due imprese specializzate alle quali ha richiesto altrettanti preventivi. «Nel complesso la spesa sarà intorno ai 32-35mila euro — chiarisce l’assessore ai Lavori pubblici Pietro Rossi — e i cantieri partiranno nella seconda metà del mese».
Per accelerare i tempi di consegna delle opere e snellire le pratiche burocratiche, il Comune ha previsto di servirsi della formula che prevede ‘interventi di somma urgenza’. «Vanno riposizionati diversi canali di scolo delle acque bianche — continua Rossi — e ci sono da rifare parti di tetto sfondate». La maggior parte dei danni e del materiale rubato, intorno ai 25mila euro di valore, aveva riguardato il cimitero della frazione, mentre il raid dei ladri aveva provocato conseguenze più contenute a Palazzo, dove saranno investiti circa 8mila euro. Per evitare che in futuro bande di malviventi possano tornare a prendere di mira i due cimiteri, i nuovi pluviali non saranno più in rame, bensì in alluminio verniciato, un materiale che non fa gola ai ladri in quanto non rivendibile sul mercato nero. In contemporanea con l’assegnazione delle opere di ripristino, i cosiddetti ‘lavori di somma urgenza’ dovranno essere approvati nel prossimo consiglio comunale. «Auspichiamo anche da parte delle minoranze l’unanime consenso a queste opere», ha aggiunto Rossi. Una volta avviati, gli interventi richiederanno qualche settimana di tempo, ma il cantiere non comporterà la chiusura dei cimiteri e dunque non si prevedono disagi per i visitatori.
Come detto, a subire i maggiori danni era stato il camposanto di Scannabue, mentre il tentativo gemello non si era concluso come speravano i malviventi: il materiale asportato dai tetti era stato lasciato quasi tutto a terra: forse la banda era stata disturbata al momento di caricare la refurtiva. «Anche se recuperato, il rame dei pluviali del cimitero di Palazzo non può comunque essere utilizzato di nuovo — precisa Rossi —: va sostituito». Al computo dei danni sulle proprietà comunali, va aggiunto quello sulle cappelle private: la cifra totale è di 70mila euro. Negli anni scorsi entrambe le strutture erano già state prese di mira da ladri a caccia di rame.
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