L'ANALISI
06 Marzo 2015 - 18:12
Aria inquinata in una foto di repertorio
CREMA - Rivolta d’Adda è già fuorilegge, Crema è quasi al limite. E mancano ancora 300 giorni alla fine dell’anno. Per quanto riguarda le polveri sottili, infatti, l’Unione Europea tollera un massimo di 35 sforamenti della soglia di attenzione, fissata a 50 microgrammi per metro cubo d’aria, nel corso di dodici mesi. Tra gennaio e febbraio del 2015 a Rivolta il livello è stato superato in 39 giornate, a Crema in 30. Se si contano anche i primi giorni di marzo, arriviamo a quota 41 nel Comune rivierasco e a 31 in città. A nulla è valso un mese di febbraio in cui non sono certo mancate le perturbazioni atmosferiche, comprese le abbondanti nevicate, che contribuiscono ad abbassare il livello delle polveri disperdendo le particelle al suolo.
I dati sullo smog sono quelli ufficiali, forniti dall’Agenzia regionale per l’ambiente e registrati dalle centraline posizionate a Rivolta nelle vicinanze delle scuole di via Galilei e in città in via XI Febbraio. Il Cremasco non ha numeri molto differenti rispetto al resto della pianura padana, ed in particolare dell’area lombarda. Milano, Lodi e Pavia sono nelle stesse condizioni, Cremona, rispetto a Crema, sta anche peggio: nei primi due mesi dell’anno il capoluogo provinciale ha superato la soglia limite della Pm10 per 41 giornate. Gli effetti nocivi per la salute di un’alta concentrazione di polveri sono noti da anni e colpiscono soprattutto coloro che già soffrono di malattie croniche dell’apparato respiratorio, in particolare gli anziani e i bambini. Le cause dell’inquinamento sono altrettanti risapute: dai gas di scarico delle auto ai riscaldamenti a gasolio. Secondo Legambiente proprio dai tubi di scappamento dipende il 56% delle emissioni nocive in Lombardia.
A Crema, nelle scorse settimane, il Comune ha già promosso giornate di stop alle auto in centro, in particolare in occasione della prima sfilata del Gran carnevale cremasco di inizio febbraio. Iniziative che hanno comunque un impatto limitato dal punto di vista delle emissioni, pur avendo invece un’importante valenza simbolica e di sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza di limitare, per quanto possibile, l’utilizzo dell’auto.
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