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CREMA

Trasporti, una rivoluzione da dieci milioni di euro

Due 'porte' di ingresso a nord e a sud della città, navette, bici e auto elettriche per arrivare in centro, sottopasso alla ferrovia con l'auto dei privati

Antonio Guerini

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

05 Marzo 2015 - 10:56

Trasporti, una rivoluzione da dieci milioni di euro

Passaggio a livello di viale Santa Maria

CREMA - Le linee guida sono state approvate a maggioranza in consiglio comunale la scorsa settimana; lunedì un ulteriore e più dettagliato passaggio in giunta per quella che è la Crema che verrà. La giunta Bonaldi si spinge fino al 2020. Segno di alcune certezze?

La rivoluzione, che sinteticamente viene riassunta in diversi acronimi, riguarda i trasporti. Due porte di accesso alla città (una a nord, l’altra a sud) con la parallela realizzazione di aree di interscambio, un progressivo allargamento della zona a traffico limitato, una nuova gara per la gestione dei parcheggi a pagamento (già nella prossima estate) con annessa informatizzazione, collegamenti per il centro dalle due aree di interscambio: per la serie l’auto si lascia alla ‘buca’ di viale Santa Maria o nei parcheggi (che sono alternativi) dell’ex tribunale o del cimitero. Da lì per arrivare e spostarsi nel salotto cittadino saranno a disposizione navette, biciclette del bikesharing o l’affitto di una macchina elettrica del sistema di car sharing. Tutto questo rientra nel Pums, che sta per Piano urbano mobilità sostenibile.

L’ulteriore passaggio in giunta di lunedì riguarda CReMA 2020 (C.rescita Re.sponsabile, M.obilità, A.mbiente). Nello specifico l’area nord-est, ora in prevalenza dismessa. Già si è detto che il Comune mira alla realizzazione di un polo di interscambio.
La novità è che è stato quantificato quanto servirebbe per arrivare alla realizzazione dell’hub, oltre al sottopasso veicolare (confermato) ai binari, il ridisegno del corridoio ambientale e architettonico-paesaggistico del viale Santa Maria della Croce e il recupero di alcune aree dismesse: 10 milioni di euro.
In giunta, lunedì, si è probabilmente messa a punto la modalità attraverso al quale trovare quei soldi, puntando sulla «convergenza di fonti di finanziamento, attraverso la partecipazione dei vari attori coinvolti nei rispettivi ambiti, in modo complementare e coordinato». In alte parole verranno coinvolti pure i privati.

Il sindaco Stefania Bonaldi: «Stiamo concentrando i massimi sforzi per un’operazione estremamente complessa, ma decisiva per lo sviluppo di Crema, per curare una ‘ferita aperta’ che da troppo tempo colpisce il cuore della città nell’area nord-est; il nostro studio di fattibilità, che trova l’interesse degli attori pubblici e privati interessati dall’intervento, prenderà forma nelle prossime settimane, quando saremo in grado di illustrarlo compitamente, anche sul piano della sostenibilità».

L’assessore di riferimento è Fabio Bergamaschi: «Mi rendo conto della complessità del quadro che dobbiamo comporre, ma voglio essere fiducioso. Ho il dovere di esserlo, perché questo è un tassello fondamentale per l’attuazione di un’agenda riformista in cui credo fermamente ed un passo decisivo verso la nuova frontiera della mobilità cui voglio potere condurre la nostra città. La disponibilità di Regione Lombardia e dell’assessorato guidato dal neo assessore Alessandro Sorte, incontrato la scorsa settimana, a tenere la regia di questa operazione insieme al Comune di Crema è un elemento di speranza e di forte motivazione, perché significa che ciò che abbiamo in mente registra un grande apprezzamento, che varca i confini dell’affinità politica».

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