L'ANALISI
25 Febbraio 2015 - 10:54
Uno dei merli sequestrati
BAGNOLO CREMASCO - Nei giorni scorsi gli uomini del Corpo forestale dello Stato della Stazione di Trescore Cremasco, attivati dalla Sala operativa regionale di Curno (BG) per verificare una segnalazione di maltrattamento di animali, si sono presentati presso l’abitazione di un residente a Bagnolo Cremasco. La segnalazione è risultata infondata, ma forse l’intento era proprio quello di permettere di scoprire che nel cortile era posizionata una voliera al cui interno erano ricoverati 9 uccelli, di cui 7 merli e 2 tordi. Si tratta di esemplari di fauna selvatica autoctona che di norma non possono essere catturati e detenuti, se non previa autorizzazione della Provincia per la sola finalità di utilizzo come richiami vivi per l’esercizio della caccia da appostamento fisso. E in questo caso l’autorizzazione mancava, e mancavano anche eventuali documenti che garantissero la provenienza degli uccelli da allevamenti autorizzati e la loro detenzione per scopi amatoriali o ornamentali. Trattandosi quindi di uccelli di illecita cattura il detentore è stato denunciato alla autorità giudiziaria per il reato di illecita detenzione di esemplari di avifauna selvatica autoctona di cui alla legge 157/1992 e gli animali sequestrati e conferiti al CRAS (Centro di recupero animali selvatici) di Valpredina di Cenate Sopra (BG) gestito dal WWF, a disposizione del magistrato. E’ consuetudine che dopo un periodo di ricondizionamento al volo e alle abitudini naturali gli animali vengano liberati nell’ambiente.
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