L'ANALISI
23 Febbraio 2015 - 10:18
I giardini pubblici di Porta Serio
CREMA - «Noi portiamo la luce, le forze dell’ordine porteranno la sicurezza...». Non ricorre agli eufemismi Fabio Bergamaschi, l’assessore comunale alle Opere pubbliche, nel sintetizzare l’obiettivo dei lavori, che hanno preso avvio nei giorni scorsi al parco di porta Serio. Il cantiere da 70mila euro di valore, destinato a rivoluzionare il sistema di lampioni dei giardini e a metterlo al sicuro dalle manomissioni con un apposito dispositivo, venne annunciato dall’amministrazione di centrosinistra nel periodo più ‘caldo’ per il polmone verde alle porte del centro storico, finito sotto i riflettori della cronaca per atti vandalici e risse, più che per la suggestione di alcuni degli scorci. In tre occasioni, in passato, l’impianto è stato messo fuori uso. E il sabotaggio, più che all’opera di semplici teppisti, era stato ricondotto alla mano di chi quell’area aveva l’interesse che restasse al buio. Nei mesi scorsi, del resto, le operazioni antidroga condotte dai carabinieri ai giardini pubblici si sono susseguite con una cadenza sempre più ravvicinata, a dimostrazione di come la zona a ridosso delle mura venete sia tutt’altro che esente dal fenomeno dello spaccio. Ma di prove di una connessione diretta tra mondo degli stupefacenti e blackout dei lampioni non ne sono mai emerse; sebbene il sospetto sia rimasto ben radicato in molti. I tecnici incaricati del potenziamento dell’illuminazione si sarebbero dovuti mettere all’opera in piazzale delle Rimembranze già nel dicembre scorso, mese entro il quale era previsto il completamento della sostituzione dei lampioni. «Ma ritardi nella consegna dei materiali — spiega Bergamaschi — hanno comportato il ritardo nell’avvio dei lavori». Il completamento — assicura comunque l’assessore — sarà «rapido», questione di giorni, condizioni meteo permettendo.
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