Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMA

Caso moschea, "I musulmani preghino al bocciodromo"

Il gestore Stabilini: spazio per loro e un aiuto al comitato

Cristiano Mariani Dario Dolci

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

22 Febbraio 2015 - 11:35

Caso moschea, "I musulmani preghino al bocciodromo"

Il bocciodromo comunale di via Indipendenza

CREMA - «Un luogo dove la comunità islamica possa pregare? Creiamolo all’interno del bocciodromo: di spazio ce n’è fin troppo». Mentre non accenna a placarsi la polemica sull’ipotesi di realizzare una moschea in via Milano, con edificazione a spese della confessione religiosa e concorso comunale attraverso la concessione di un appezzamento in diritto di superficie, a sparigliare le carte è un’apertura, anzi un invito, che arriva da Franco Stabilini, presidente del Comitato bocce e attuale gestore dell’impianto municipale di via Indipendenza: «Da anni stiamo cercando una destinazione alla piastra sopraelevata (una sorta di immenso soppalco Ndr): si estende per 330 metri quadrati, è isolata e fornita di servizi igienici. I bocciofili non hanno alcun timore a mescolarsi con altre persone». «Un’ipotesi che va valutata», risponde a stretto giro di posta Matteo Piloni, segretario provinciale del Partito democratico e assessore cittadino all’Urbanistica. Oltre a recuperare uno spazio inutilizzato da anni, del resto, l’adattamento ed il conseguente reimpiego della zona sopraelevata del bocciodromo consentirebbe di alleggerire i costi di gestione a carico del comitato sportivo. «Il fatto che emerga tale disponibilità — si affretta a puntualizzare Piloni — sta sicuramente a dimostrare, che la città non è come qualcuno vuole dipingerla. Vanno comunque valutate le criticità viabilistiche della zona in cui si trova l’impianto».

«Da tempo — aggiunge nel frattempo Stabilini — siamo alla ricerca di nuovi introiti, per poter sostenere i costi. Anziché cementificare un terreno pubblico ed investire del denaro in una costruzione che in molti osteggiano, basterebbe sistemare il nostro spazio libero, tra l’altro con costi del tutto accettabile. I soldi dell’affitto, lo ribadisco, faciliterebbero la nostra gestione, soprattutto in un momento molto delicato come l’attuale».

Il tutto, con a disposizione gli ampi parcheggi del vicino centro natatorio Bellini. Allo stato attuale, la comunità islamica cremasca utilizza come spazio di preghiera un appartamento della centralissima via Mazzini; ma a breve dovrà lasciare liberi quei vani. Di qui la ricerca di una soluzione, coinvolgendo l’amministrazione comunale. L’appezzamento di via Milano, individuato dalla giunta come il più idoneo all’insediamento della musalla (ossia la piccola mischea) ha una superficie di 3.300 metri quadrati. L’operazione richiederebbe comunque una variante al piano di governo del territorio, con un ‘passaggio’ nell’ala degli Ostaggi, la medesima che sull’argomento — nei primi giorni del mese — è stata teatro di un consiglio aperto sull’argomento, con arrivo in città, per sostenere il fronte del «no», del segretario della Lega Nord Matteo Salvini e della parlamentare di Forza Italia Daniela Santanché.

L’area ‘prescelta’ per l’insediamento verrebbe stralciata da un lotto di 24mila metri quadrati di proprietà municipale, da concedersi — come detto — in diritto di superficie. Ma trattandosi di un terreno pubblico, sarebbe comunque necessario uno specifico bando. La proposta lanciata da Stabilini permetterebbe invece di ridurre drasticamente i tempi.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400