L'ANALISI
17 Febbraio 2015 - 11:56
SPINO D'ADDA - Li hanno intontiti con il sedativo, poi trascinati fuori dai recinti, bastonati e infilzati con un forcone. Un’azione da arancia meccanica, quella portata a termine nella notte tra domenica 15 e lunedì 16 febbraio ai danni di cinque cani da caccia ospitati in piccoli ricoveri all’interno di una cascina non lontano dal mulino del paese. Uno dei cani, tutti di proprietà di un cacciatore che vive poco distante, è morto subito; un secondo è spirato dopo una terribile agonia. Un secondo esemplare è fuggito, il terzo si è salvato da morte certa grazie alle cure del veterinario. Altri tre cani sono rimasti feriti in modo molto grave, ma dovrebbero cavarsela, mentre un sesto è scappato ed è stato ritrovato. Su quanto avvenuto indagano i carabinieri di Spino d’Adda. A dare l'allarme era stato lunedì mattina lo stesso proprietario: come ogni giorno, si era recato in cascina per dare da mangiare ai cani. Illesi, per fortuna, gli altri esemplari del cacciatore, due pastori tedeschi risparmiati dall’atroce aggressione. Proprietario, autorità e forze dell'ordine si sono uniti in un appello: 'Chi sa parli'.
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