L'ANALISI
17 Febbraio 2015 - 11:32
L'architetto cremasco Marco Ermentini
CREMA - L’architetto cremasco Marco Ermentini è stato scelto dal senatore Renzo Piano come tutor della seconda edizione del laboratorio G124, che ogni anno avvia cantieri di ‘rammendo urbano’ (recupero delle periferie) in diverse città italiane. Insieme al collega milanese Ottavio De Blasi, Ermentini seguirà i progetti di quattro giovani architetti (due ragazzi e due ragazze), da realizzarsi in due città del nord Italia.
«Un grande onore per me essere tutor di G124 2015, così come lo è stato essere chiamato da Renzo Piano, lo scorso anno, nel team di consulenti selezionati a livello nazionale», commenta Ermentini. L’architetto di Crema è quindi uno dei quindici esperti del settore che, una volta al mese, si ritrovano al ‘quartier generale’ di palazzo Giustiniani (a Roma), per discutere ed avviare piani di recupero delle aree periferiche, in collaborazione con neolaureati in architettura: «Quest’anno avrò il preciso compito di indirizzare i quattro giovani colleghi vincitori del bando, nel progettare la rinascita delle periferie di due città del nord Italia». Serba ancora il mistero sulle zone che saranno oggetto di «rammendo urbano» Ermentini, mentre illustra le finalità del progetto: «Parliamo di ‘rammendo’ e non di costruzione, perché nell’idea di Piano le città non dovrebbero creare spazi ex novo ma valorizzare l’esistente, coinvolgendo i residenti nella rinascita dei quartieri». Una visione che si sposa alla perfezione con l’immagine di architettura ‘timida’ che è diventata un punto di forza del lavoro di Ermentini: «Saper intervenire con poco, con cautela, attenzione e affetto, umiltà e intelligenza sull’esistente non significa non fare niente, ma intervenire in maniera delicata e riservata. Una sfida all’architettura pesante, spettacolare e grossolana». Con questi presupposti, l’esperto cremasco si inserirà nelle nuove fasi del progetto e consiglierà i protagonisti di G124: «L’anno scorso abbiamo rivalutato le periferie di Torino, Catania e Roma, grazie alla ‘freschezza’ degli spunti di sei neolaureati. Quest’anno, toccherà ad altre quattro ‘nuove leve’ dare un volto moderno alle città del Nord. Sono pronto a investire il mio tempo in questa bella iniziativa, che è insieme trampolino di lancio per i giovani e riconoscimento delle eccellenze italiane».
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