L'ANALISI
11 Febbraio 2015 - 14:47
CREMA - Nel clima caldo che ha preceduto il consiglio comunale aperto di venerdì 6 febbraio, non sono mancate persone che hanno cercato di surriscaldare ancora maggiormente gli animi attraverso Facebook, massimo strumento di diffusione di massa di notizie. Fra questi un cremasco che attraverso il sapiente uso di photoshop, ha creato dei falsi messaggi con i profili di noti esponenti politici che annunciavano il loro arrivo a Crema, per protestare contro la moschea. La diffusione di queste false notizie ha creato un certo interesse ed ha avuto una vasta eco a livello locale, rischiando di portare la tensione a livelli più alti.
L'uomo, prontamente individuato dagli investigatori della polizia prima del consiglio comunale, invitato presso il commissariato di Crema ha dichiarato di aver pubblicato le notizie con intenti sarcastici e ha provveduto a 'postare' l'immediata smentita, permettendo di sgonfiare l'attesa da parte dei sostenitori e degli oppositori di quei noti personaggi. La sua pronta inversione di marcia non gli ha tuttavia risparmiato una denuncia penale per la contravvenzione titolata 'Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico'.
Sempre più spesso internet viene visto come una "terra di nessuno" dove, confidando nell'anonimato, si possono esprimere liberamente i propri pensieri, anche ben oltre i limiti consentiti dalla legge; dietro alle tastiere ed ai monitor vi sono tuttavia sempre delle persone e i reati commessi nella realtà virtuale sono reati reali, che portano i responsabili a risponderne di fronte a giudici veri, come in questo caso.
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