L'ANALISI
30 Dicembre 2014 - 11:11
Ada Bassani si occupa dei gatti della colonia di San Bernardino
CREMA - Sospetto (praticamente certo) avvelenamento. Non sono naturali le cause della morte di tre gatti e un riccio alla colonia felina di via Vittorio Veneto, nel quartiere di San Bernardino. E altri tre mici sono stati salvati in extremis, nonostante già presentassero tutti i sintomi di un avvelenamento, come racconta Ada Bassani, responsabile della cura e dell’alimentazione dei gatti: «Tutto è iniziato una settimana fa, quando uno dei felini che ospito ha manifestato strani sintomi ed un altro è stato ritrovato morto. Ho avvisato subito la coordinatrice delle colonie, chiamato la polizia locale e l’accalappiacani, che ha confermato il mio sospetto: i gatti sono stati avvelenati». Nei giorni successivi, anche altri animali hanno avuto bisogno dell’assistenza della clinica veterinaria Sant’Antonio di Madignano per una serie di controlli: «Sono stati somministrati farmaci antiveleno e i gatti si sono ripresi. La diagnosi non può essere che avvelenamento. Ora attendo un certificato scritto che lo attesti per procedere con la denuncia». Nel frattempo, sono state scovate evidenti tracce del tentativo di uccidere i gatti: «Da sempre, in un’area pubblica, fuori dal mio cortile, la gente del quartiere espone delle ciotole, nelle quali lascia il cibo destinato ai gatti della colonia. Nei giorni scorsi, abbiamo trovato — accanto ai contenitori — granuli rosa, che si pensa possano essere topicidi o veleno per lumache». Ultimo segnale a conferma dei sospetti è stato poi il ritrovamento di un riccio morto proprio all’interno di una delle ciotole. «È chiaro che chiunque sia stato ha il chiaro obiettivo di eliminare i gatti. Il pericolo riguarda gli animali, certo, ma potrebbe avere serie conseguenze anche sui residenti del quartiere». A pochi passi dalla zona dove è stato scoperto il veleno, si trova un parco giochi molto frequentato dai bambini: «In inverno non si ritrovano, ma il veleno viene assorbito dal terreno. Chi può garantire che a primavera non restino residui che possano diventare pericolosi per i piccoli? I bambini giocano con la terra e si siedono sul prato. Vogliamo che ci vadano di mezzo anche loro? È davvero un comportamento irresponsabile», conclude Bassani. In attesa del certificato medico che accerti le cause dei decessi e dei sintomi manifestati dai gatti, i volontari garantiscono il controllo della situazione e cercano di proteggere i felini dalle conseguenze di altri possibili avvelenamenti.
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