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CREMA

Ecco le pagelle 2014 della giunta

Sindaco e assessori sono ormai a metà mandato

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

28 Dicembre 2014 - 11:00

Ecco le pagelle 2014 della giunta

La giunta: Bergamaschi, Vailati, Piloni, Bonaldi, Beretta, Galmozzi

CREMA - Da alcuni anni, a fine dicembre, vengono stilate le pagelle di politici e amministratori comunali. La premessa e la raccomandazione è la solita, affinché non sorgano fraintendimenti sul significato del giudizio e non vengano quindi tratte interpretazioni fuorvianti.

Le pagelle intendono proporre una cronaca del palazzo meno paludata e burocratica. Non bocciano e non promuovono nessuno. E soprattutto non esprimono valutazioni sulle capacità professionali di coloro che vengono citati. Si parla solo ed esclusivamente di politica e del raggiungimento o meno di quanto contenuto nel programma elettorale.

Il banco in più, di cui un anno fa di questi tempi si sussurrava, è arrivato in aprile. E nello stesso mese uno ‘studente’ (Giorgio Schiavini) ha lasciato la classe guidata con piglio dalla ‘prof’ Stefania Bonaldi. Rinforzo, rimpasto, necessità di cambiamento, ‘suggerimenti’ arrivati da qualche segreteria politica? La cosa certa è che, da appena prima di Pasqua, la giunta è appunto più ‘politica’. Sono entrati Matteo Piloni (segretario provinciale del Pd) e Attilio Galmozzi (da sempre esponente di spicco di Sel). Il che ha significato la ridistribuzione di qualche delega, riassunte nella tabella qui in pagina.

Giunta più matura (il grembiulino indossato nel 2012 è ormai un ricordo sbiadito) e arrivata a metà mandato. La ‘classe’ lo ha ricordato attraverso un’affollata conferenza stampa (c’erano anche i capigruppo che siedono in aula Ostaggi e il presidente del consiglio Vincenzo Cappelli) oltre a una brochure distribuita in tutte le famiglie. Il titolo: fatti 129 interventi. Sottotitolo: non solo moschea. La città, però, sembra ancora essere ferma.

‘Prof’ grintosa e in alcuni casi impulsiva, determinata ad andare avanti (insieme alla maggioranza) su alcune scelte ‘poco popolari’, studenti che rispondono — ancora compatti — agli input. Il banco in più — almeno all’apparenza — non ha creato problemi.

 

Stefania Bonaldi. Sindaco a tempo pieno rimane senza alcun dubbio la ‘prof’. I muscoli ci sono ancora. Li mostra in occasione dell’elezione del presidente della ‘Nuova Provincia’ difendendo il territorio cremasco. E non indietreggia nemmeno di fronte alle bordate che arrivano dal Pd (il suo partito) cremonese. Vince, con altri alleati, la battaglia: il presidente non sarà il sindaco di Cremona. Gli stessi muscoli (costretti a reggere ancora per un bel po’) che deve e dovrà esibire per la moschea. Argomento che scotta e divide la città. Il sindaco, e la sua maggioranza, non battono ciglio: è un dovere civico garantirla. Riesce, pure nel 2104, a far digerire l’aumentata pressione fiscale anche a una ‘parte’ della sua maggioranza; si ritaglia (criticando il premier Renzi per via di ulteriori tagli ai trasferimenti agli enti locali) spazi sui media nazionali. Comportamento criticato da alcuni, elogiato da altri. Prosegue la sua marcia nel riordino delle società pubbliche (scontentando sempre quella ‘parte’ di maggioranza). I prossimi due anni e mezzo saranno decisivi. E il sindaco lo sa. Forse è una delle possibili letture per spiegare gli innesti in giunta. Si allena con costanza: corre, cercando di trasmettere il movimento al resto. Macchian comunale compresa, che ha riorganizzato creando non pochi malumori interni (Voto 6).

 

Angela Beretta. Poco visibile sui media (le sue conferenza stampa si contano sulle dita di una mano), presente invece in via Manini, sede dell’assessorato ai Servizi sociali. Il lavoro, lì, non manca. La crisi non dà tregua e le famiglie in difficoltà sono in costante aumento. E’ riuscita, nonostante i tagli, a garantire al suo settore una buona copertura economica. Non sufficiente probabilmente, ma di questi tempi è un mezzo miracolo. Qualcuno le addossa la responsabilità di aver portato in città troppi profughi (Voto 6).

 

Matteo Piloni. Arrivato in giunta appena prima di Pasqua avrebbe dovuto patire lo scotto del neofita. Macché. Subito a suo agio negli uffici dell’urbanistica ha preso in mano un paio di pratiche delicate e le ha portate avanti incurante delle critiche. Ad esempio la variane di via Milano, che comporta — tra altre cose — la pompa bianca. L’altra è quella relativa alla moschea, sempre in via Milano. In prospettiva parla si sgravi per cercare di rilanciare il settore edilizia e non ha dimenticato la ‘storia infinita’ della Pierina. Sembra infatti aver trovato uno sponsor. Staremo a vedere (Voto 6,5).

 

Fabio Bergamaschi. E’ orfano dell’Urbanistica. Gli manca l’opera importante, che potrebbe arrivare a fine mandato: da leggere sottopasso ai binari di via Santa Maria. Anche in questo caso una ‘storia infinita’, Per sua stessa ammissione è «la cosa più importante dell’intero mio mandato». Diversi gli interventi (criticati) di messa in sicurezza di alcune strade tra le più trafficate. Capace di mantenere le promesse (vedasi semaforo lungo al Gronda Nord per un ragazzo non vendente), disponibile e pure simpatico. In tasca ha la laurea in giurisprudenza, ma in giunta studia ancora (Voto 6,5).

 

Morena Saltini. La chiamano l’assessore delle tasse. Sono sensibilmente aumentate e di pari passo anche i pensieri a lei rivolti. Fa quadrare i conti del bilancio comunale, ma — fino ad ora almeno — non ha mai voluto sentir parlare di aumenti delle tariffe per i servizi a domanda individuale. I ben informati dicono che sarà costretta a farlo. Si vede poco in città e quasi mai partecipa agli eventi pubblici. «E’ riservata e lavora» sostengono i suoi difensori. Ha pure la delega per l’Expo, che apre a maggio del prossimo anno. Sono molte le aspettative in tal senso. Per i cremaschi rimane comunque la ‘donna delle tasse’ (Voto 6).

 

Paola Vailati. A gennaio partecipa a un pranzo pro ‘No Tav’ per la raccolta fondi a favore di quattro di loro. Tra questi un amico dell’assessore. Scoppia la bufera in consiglio comunale. Polemica che finisce con la difesa dell’assessore da parte del sindaco. Tutto rientra e l’assessore torna al lavoro. Raffica di conferenze stampa (con annesse foto), molte a sostegno delle iniziative messe in cantiere da altri ma che comunque rientrano nel suo ‘settore’. Budget a disposizione praticamente nullo. Crema, tranne che per un paio di mostre di spessore, non spicca nel panorama provinciale (Voto 5,5).

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