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‘No’ alla musalla a Crema
Un volantino in tutte le case

L’intervento di una giovane musulmana: «Condanno l’Isis. Aperti al confronto»

maria grazia teschi

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mteschi@laprovinciacr.it

03 Dicembre 2014 - 12:47

‘No’ alla musalla a Crema
Un volantino in tutte le case

CREMA - Mentre prosegue la raccolta di firme da allegare alla petizione, proposta dal club Forza Silvio Crema 1, per chiedere all’amministrazione comunale di non autorizzare la realizzazione della mussalla invocata dalla comunità islamica cremasca, suggerendo altresì un «tavolo di confronto fra tutte le confessioni presenti sul territorio»; sta per giungere nelle case dei cremaschi un volantino intitolato «le ragioni del ‘no’ alla moschea-musalla-centro culturale arabo». A farsi promotori del documento sono le rappresentanze locali di Forza Italia, Lega Nord, Nuovo Centrodestra, Unione di Centro, Fratelli d’Italia e delle liste civiche Solo cose buone per Crema e Servire il cittadino. Nel frattempo, è ormai incardinato l’iter per la convocazione di un consiglio comunale aperto sul caso musalla, ossia la seduta richiesta dalle forze d’opposizione.
«Entro il fine settimana faremo un primo punto della raccolta firme in atto», ha spiegato ieri Gianmario Donida, presidente di ‘Forza Silvio Crema 1’. L’idea della petizione — la prima adesione è stata della parlamentare ‘azzurra’ Daniela Santanchè — ha preso forma sabato, in occasione del confronto aperto sul tema, organizzato dal club stesso al palazzo municipale. Tutto ruota attorno alla variante urbanistica, presupposto all’accoglimento della richiesta avanzata dai fedeli islamici cremaschi: un’istanza, quella che potrebbe portare alla realizzazione della piccola moschea su di un appezzamento comunale di via Milano (con edificazione a spese della comunità islamica), che la maggioranza di centrosinistra dell’aula degli Ostaggi parrebbe comunque intenzionata ad accogliere.
Nel dibattito in corso prendono posizione alcuni esponenti della comunità musulmana (un esempio la lettera pubblicata accanto). Insomma, il confronto sul nuovo luogo di culto è sempre più vivo. E continua a dividere la città fra favorevoli e contrari.

 

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