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CREMA

Musalla, scontri solo verbali

Dibattito pubblico in municipio: le divisioni restano. Folta presenza di musulmani

maria grazia teschi

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mteschi@laprovinciacr.it

19 Novembre 2014 - 09:02

Islamici in preghiera

Islamici in preghiera

CREMA - La dimostrazione, tenendo conto delle proporzioni numeriche, che la città è divisa sulla musalla è stata confermata anche lunedì sera in sala dei Ricevimenti del municipio, dove si è svolto l’incontro pubblico organizzato dal settimanale Mondo Padano. Sala gremita e divisa appunto: a sottolinearlo gli applausi di parte e i tanti estemporanei interventi. Divisione che ha riscaldato gli animi, tanto che in alcuni momenti sembrava di respirare un clima da bar con il moderatore, il direttore del settimanale Fabrizio Loffi, che a fatica è riuscito a riportare la calma. Il risultato è che, complice un impianto audio non proprio efficiente, alcuni interventi sono sfuggiti, coperti anche dai continui commenti.
Novità non ce ne sono: il Comune intende garantire un luogo di culto alla comunità islamica cremasca, l’opposizione (che si fa forza su una buona fetta dell’opinione pubblica) è sostanzialmente contraria adducendo soprattutto motivi di sicurezza. Nel mezzo la ‘gente comune’, che lunedì sera ha in alcuni casi ‘gridato’ la propria rabbia. Folta la rappresentanza di musulmani, senza remore nel prendere la parola.
Dibattito pubblico, il primo su questo argomento, che ha avuto se non altro il merito — occupando un paio d’ore abbondanti — di mettere a confronto le due opposte correnti di pensiero.
Solo un paio di questioni tecniche sviluppate dal sindaco Stefania Bonaldi: «L’area su cui dovrebbe sorgere il luogo di culto è di proprietà comunale e si sta valutando se concederla in diritto di superficie, che ci consentirebbe di arrivare a una convenzione capace di mettere alcuni paletti». Il resto, come era previsto, opinioni.
Apertura di Bouzaine Dhaouadi, presidente della comunità islamica di Crema, che ha spiegato il perché della loro richiesta, interventi di Paolo Luigi Bracco docente alla Cattolica, Renato Ancorotti (presnete in qualità di imprenditore), Alberto Torazzi e Tino Arpini (consiglieri comunali che siedono nei banchi dell’opposizione) e don Emilio Lingirardi, parroco della cattedrale.
Al temine tanti i commenti registrati. Nessuno, pare di aver capito, ha cambiato idea.

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