L'ANALISI
01 Novembre 2014 - 10:45
Adele Bonacina fotografata sotto casa
RIVOLTA D’ADDA — Mesi orsono aveva depositato alla polizia locale una raccolta firme e ottenuto la rimozione del dosso rallentatore situato a breve distanza dall’ingresso della sua abitazione di via Caravaggio 14. Qualche giorno fa, però, gli operai comunali hanno ripristinato l’ostacolo artificiale sulla sede stradale, proprio sotto la finestra della sua camera da letto e Adele Bonacina è andata su tutte le furie. «Non voglio assolutamente che il rallentatore venga posizionato di nuovo — ci aveva spiegato la signora poche ore prima che gli operai ripristinassero il dosso —: avevo anche raccolto le firme tra i vicini di casa. Questa strada è stretta e non è certo percorsa da centinaia di auto al giorno. Basta e avanza il limite di velocità a 30 chilometri orari». Di parere opposto altri residenti che, qualche settimana fa, avevano depositato in municipio una seconda raccolta firme per chiedere il ripristino del rallentatore. Sulla vicenda peserebbero anche ‘beghe’ personali legate a difficili rapporti di vicinato: «Il rumore delle auto che superano il dosso — ha aggiunto ieri Bonacina — è talmente forte che mi sveglia di soprassalto e non riesco più a riprendere sonno. Sono una volontaria dell’Auser, spesso devo svegliarmi alle 5 del mattino per garantire il servizio di trasporto degli anziani in ospedale o in case di cura. Non posso passare la notte ‘in bianco’».
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