L'ANALISI
31 Ottobre 2014 - 12:01
L'attuale stabile che ospita il distaccamento cremasco
CREMA - I vigili del fuoco avranno una nuova caserma: sorgerà entro un anno e mezzo su di un appezzamento limitrofo alla tangenziale cittadina, al confine con l’abitato di San Michele di Ripalta Cremasca, per un investimento complessivo di 863mila euro.
La metà dei costi sarà a carico dell’amministrazione cittadina e per il resto da suddividere fra i Comuni del distretto, con una quota annua stimata in 38 centesimi (Iva compresa) ad abitante.
Il via libera all’operazione è giunto l’altra sera, nel corso dell’assemblea dei sindaci-soci della Scrp, la ‘regina’ delle partecipate cremasche, già proprietaria dell’area sulla quale verrà edificato il comando e cui è stato demandato l’affaire caserma. Un intervento improcrastinabile, a giudicare almeno da due presenze nell’aula del plenum della società a capitale pubblico: quella del comandante provinciale dei vigili del fuoco Filippo Fiorello e del suo vice, Massimiliano Russo.
Da tempo, i vertici del Corpo avevano del resto posto sul tavolo il problema dell’attuale sede cremasca, ormai del tutto inadeguata alle esigenze di un servizio che conta un migliaio di interventi medi-annui. Ed il rischio, dietro l’angolo, era che di rinvio in rinvio il territorio perdesse il distaccamento. Da Cremona, del resto, l’indicazione giunta lasciava poco margine alle interpretazioni: o una struttura adeguata, o la permanenza nel Cremasco sarebbe stata in forse. E la gran parte dei sindaci presenti mercoledì, pari ad una rappresentanza del 78% del capitale di Scrp, si è espressa per il ‘sì’. La maggioranza, ma non la totalità. Il ‘no’ è giunto dal Comune di Casale Cremasco, rappresentato dal sindaco Antonio Grassi. Mentre il collega di Spino d’Adda, Paolo Riccaboni, ha lasciato l’aula al momento del voto, dopo aver esposto «le forti perplessità sull’operazione».
«Non sulla caserma in sè — ha tenuto poi a precisare — ma considerato che già paghiamo le tasse per il servizio dei vigili del fuoco, non si capisce perché, di fronte ad un arretramento dello Stato su di una materia di propria competenza, si debbano scaricare ulteriori costi sulla fiscalità dei cittadini».
«Ora inizieremo a predisporre la convenzione da sottoporre ai Comuni», ha assicurato nella mattinata di giovedì 30 ottobre Pietro Moro. E nel frattempo, almeno sulla carta, la nuova palazzina del distaccamento prende forma: 794 i metri quadri coperti, suddivisi fra i due piani previsti; all’esterno altri 3mila metri quadri a disposizione per i mezzi in manovra e le esercitazioni. Il cuore pulsante della caserma sarà concentrato al piano-campagna.
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