L'ANALISI
16 Ottobre 2014 - 11:14
Il velodromo Baffi è chiuso dal maggio del 2012 e si sta deteriorando
CREMA - Un appartamento in aggiunta alla ex casa dell’acqua per avere in cambio il velodromo Pierino Baffi. Il Comune sta facendo una ricerca all’interno del proprio patrimonio per arrivare a formulare una nuova offerta, più interessante, alla Coni Servizi, proprietaria dell’impianto di via IV Novembre.
La giunta comunale ne ha dato mandato al funzionario dell’Ufficio patrimonio, Maurizio Redondi, che sta effettuando la ricerca. Le condizioni sono quelle che si tratti di un’unità immobiliare che non dia reddito al Comune e che il suo valore si aggiri sui 100mila euro.
La ex casa dell’acqua di via Palmieri, infatti, non è stata ritenuta dalla Coni Servizi una contropartita sufficiente per una permuta con il velodromo. Questo immobile, pur essendo sicuramente più commerciabile di un impianto sportivo, ha un valore stimato di circa 270mila euro, di molto inferiore alla cifra chiesta due anni fa per il ‘Baffi’, che era di 700mila euro. Nel frattempo, il velodromo si è ulteriormente deteriorato perdendo probabilmente quotazione, ma la distanza tra domanda e offerta è stata comunque ritenuta troppo ampia dall’ente romano, che era stato creato appositamente per vendere il patrimonio del Coni non più ritenuto indispensabile.
Da qui la necessità da parte del Comune di un rilancio. Tra i locali che l’ente pubblico aveva pensato di poter cedere c’era la sede appena concessa al Coni provinciale e al Panathlon all’interno dell’edificio ex Folcioni, ma trattandosi di una donazione non può essere venduto, nemmeno per una frazione.
La documentazione con la nuova offerta sarà comunque inviata a Roma la prossima settimana. Nell’attesa, il velodromo ‘Pierino Baffi’ è chiuso dal 30 maggio del 2012 e per questo motivo, visto l’impasse che si è creato, il presidente del Comitato Pro Velodromo, Luciano Ricci, ha scritto al ministero dello Sport per chiedere un intervento che possa sbloccare la situazione e consentire di riaprire l’impianto.
«Ho sollecitato un intervento da parte del sottosegretario Graziano Delrio — spiega Ricci — e, se sarà necessario, mi rivolgerò anche alla Corte europea di Strasburgo».
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