L'ANALISI
11 Ottobre 2014 - 19:38
La volontaria Lara Elisa Ghirardelli e gli amici felini
CREMA - Cento gatti del Cremasco cercano casa: «Non abbiamo un gattile nel quale accoglierli, noi volontarie di Arischiogatti li stiamo ospitando nelle nostre abitazioni, ma serve al più presto una soluzione». Silvia Bassi, presidente di Arischiogatti Onlus — associazione che si occupa di accogliere i piccoli felini abbandonati, feriti e malati — racconta la situazione d’emergenza che lei e le altre 20 volontarie si trovano a fronteggiare, dopo la notizia che il nuovo canile di Vaiano Cremasco non potrà ospitare anche i mici.
«Da una parte, concordiamo con la scelta; cani e felini hanno esigenze diverse. Detto questo, sono 100 i gatti attualmente affidati alle nostre cure. Ciò che manca, purtroppo, è una sede nella quale garantire loro un ricovero, in attesa delle adozioni. Noi proveniamo da paesi diversi: Castelleone, Vaiano, Crema, Trigolo. Vorremmo un punto d’incontro».
Arischiogatti ha sostituito ormai da un anno Enpa, nel raccogliere le segnalazioni riguardanti i felini abbandonati o bisognosi di cure, ma pochi ne conoscono l’operato: «Per i gatti malati o feriti ci appoggiamo a una clinica veterinaria di Madignano, mentre gli altri vengono a vivere a casa. Una di noi ha costruito una colonia felina coperta destinata alle gatte gravide, già installata a Vaiano con il permesso del Comune. E gli altri? I cuccioli trovano presto una casa, ma gli adulti rimangono anche per mesi. I mici dimessi dalla clinica sono poi ancor più difficili da destinare», aggiunge la volontaria Barbara De Donato. Una soluzione ci sarebbe anche, a quanto dice Bassi: il sindaco di Crema Stefania Bonaldi e il consigliere regionale Agostino Alloni avrebbero assicurato un impegno in tal senso: «Si è pensato di chiedere a Enpa l’area del canile di via Macello, una volta dismessa. Stiamo aspettando una risposta. In ogni caso, non sarebbe pronta a breve e nel frattempo chiediamo una sede provvisoria, che ospiti i gatti e abbia orari d’apertura prestabiliti. Un punto di riferimento per i futuri padroni, insomma».
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