L'ANALISI
11 Ottobre 2014 - 10:56
Nella foto di repertorio, la preghiera islamica
CREMA - «A costo zero per l’amministrazione municipale...». E a rafforzare le rassicurazioni, giunte a più riprese dalla giunta, ha provveduto — mercoledì 9 ottobre da queste colonne — il presidente della comunità islamica cremasca, Bouzaiane Dhaouadi: «I 400mila euro necessari alla costruzione provengono dalle offerte, raccolte durante la preghiera del venerdì e grazie agli altri fedeli della Lombardia». Ma le tre aree in lizza per ospitare la futura musalla, fra le quali una in fregio a via Milano che sembra essere la più accreditata per la realizzazione della sala di preghiera musulmana, sono di proprietà comunale. E l’amministrazione non intenderebbe vendere la superficie necessaria. La via prescelta — stando almeno alle indiscrezioni — sarebbe infatti il ricorso ad un diritto di superficie, ossia la possibilità di realizzare lo piccola moschea senza acquisire la proprietà dell’appezzamento. E la concessione, che verrebbe attribuita attraverso un bando pubblico, avrebbe una durata determinata a priori, anche se normalmente si tratta di decine d’anni. Alla comunità islamica sarebbe comunque richiesto il pagamento di una cifra annua, di fatto poco più che simbolica: se infatti la somma fosse superiore, si creerebbe una differenza di trattamento rispetto a quanto accaduto in passato con altre confessioni religiose. Così facendo, il Comune formalmente non registrerebbe alcuna diminuzione del proprio patrimonio, mantenendo la proprietà dell’appezzamento di terreno. L’assessore comunale all’Urbanistica, il segretario provinciale del Pd Matteo Piloni, per il momento si limita ad escludere «vendita o affitto dell’appezzamento di terreno». Nel frattempo, prosegue l’iter del pacchetto di varianti al piano di governo del territorio, in cui l’amministrazione punta — tra le altre — a dare risposta alla richiesta della comunità islamica. L’attuale Pgt, del resto, non contempla nuove superfici da adibire alla realizzazione di luoghi di culto. E da tempo, gli islamici cremaschi chiedono uno spazio in cui pregare.
La maggioranza, nelle ultime settimane, ha fatto quadrato attorno all’esecutivo; mentre dalle file dell’opposizione di centrodestra il «no» all’operazione Musalla è giunto con forza, anche attraverso la richiesta di un consiglio comunale aperto sull’argomento.
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