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Ultime di mercato: Mason alla Cremo

Van Pelt rifiuta il trasferimento: «Questa squadra è una coperta troppo corta»

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

19 Dicembre 2013 - 15:44

Ultime di mercato: Mason alla Cremo
Grussgott, sono il professor Helmut Beckensteiger, primario della clinica di psicopatologia sportiva all’università Borussia di Tubinga, e vi vorrei illustrare un nuovo caso che penso vi possa interessare. Anche perchè, senza violare il segreto professionale, posso rivelare alcune notizie di calciomercato emerse nel corso della seduta. Qualche giorno fa la mia segretaria Helga mi ha fissato un appuntamento con un signore il cui comportamento l’aveva un po’ sorpresa. «Pensi professore - mi ha detto Helga - che questo signore prima di confermare l’appuntamento ha voluto sapere se questo edificio ha il portiere o il citofono. Quando gli ho detto che c’è il citofono si è tranquillizzato, e io ho avuto l’impressione che sia uno di quei tipi che non si fidano della categoria dei portieri». La cosa ha solleticato il mio interesse professionale, e ho accettato l’incarico di esaminare questo nuovo caso. Anzitutto mi sono documentato, e dopo aver visto qualche filmato riguardante la squadra del mio nuovo paziente ho catalogato il caso come ‘piena emergenza’. I fatti mi hanno ben presto dato ragione. Il giorno dell’appuntamento, questo giovane signore è arrivato al mio studio parecchio dopo l’orario fissato. «Mi scusi - mi ha detto - da un po’ di tempo entro fuori tempo». Non si preoccupi, gli ho risposto, e si accomodi sul lettino. Lui si è seduto sullo spigolo della scrivania. Sul lettino, prego, ho ripetuto. E lui mi si è seduto in braccio. Stavo per spazientirmi, quando lui si è reso conto d el l’errore. «Scusi ancora, professore - ha detto - ma sono qui da lei anche per questo, da un po’ di tempo sono spesso fuori posizione ». Sempre più interessante, mi sono detto. E gli ho detto di parlarmi del suo problema. «Sono un calciatore - ha iniziato - gioco in difesa e da un po’ di tempo la mia squadra prende gol strani. I tifosi la stanno prendendo bene, non si fanno più vedere ma solo perchè sono diventati timidi, e comunque anche loro hanno i loro problemi di coordinazione, pensi che domenica scorsa negli ultimi minuti facevano confusione e gridavano olé a ogni passaggio dell’a ltra squadra». E la società? «E’ qui che nascono i miei guai, sono preoccupato per il posto in squadra, sa qui si sta bene, pensi che da qualche settimana per farci risparmiare - dato che di premi partita non se ne parla - la società ci ospita tutti insieme in albergo, e per non farci annoiare ogni tanto ci cambia a sorpresa il campo di allenamento, e anche qui i tifosi danno una mano suggerendo campi nuovi, io ho sentito parlare di uno stadio chiamato San Rocco ma un mio compagno mi ha detto ma va là, avrai capito male, avranno senz’altro detto San Siro». A proposito di compagni, magari fra voi del reparto siete poco affiatati? «Al contrario, guardi, siamo affiatatissimi, al punto che spesso noi difensori facciamo tutti la stessa cosa allo stesso momento». C’è stato un episodio scatenante? «Le ho detto che sono preoccupato, a parte quando sono in campo non dormo più, e anche se me ne vergogno le confesso che avendo saputo di un vertice dei dirigenti mi sono travestito da segretaria e ho origliato. Non sentivo benissimo ma parlavano proprio della difesa. 
Il Direttore Generale ha detto che un giovane olandese, un certo Linus Van Pelt, aveva rifiutato perchè gli hanno detto che la squadra è la classica coperta corta». «Poi - ha proseguito il paziente - ho sentito un altro paio di nomi, un certo Mason (sa, i difensori veneti sono sempre molto ricercati) e poi un certo Perri, ma qui non so se ho capito bene perchè mica faremo giocare il sindaco che ha già i suoi problemi per marcare gli assessori». Ha preso informazioni? «Ho guardato l’a lmana cco Panini ma non ce n’è traccia, ho chiamato il mio procuratore ma nemmeno lui ha mai sentito nominare questo Mason, lui se ne ricorda solo uno che giocava in porta nel Pordenone e non dico che un portiere non farebbe al caso nostro ma non credo che sia lui, gùgol dice che ce n’è un altro ma gioca in attacco a Piove di Sacco e qui già piovono gol a catinelle non mi sembra il caso, e poi c’è una ragazza e spero che non saremo a questo punto anche se dicono tutti che siamo una difesa ballerina. Eppure questo Mason deve essere proprio forte, perchè il Direttore Sportivo diceva che con un difensore come lui l’assoluzione, volevo dire la soluzione, sarebbe garantita, con lui la smetteremmo una volta per tutte di ritrovarci ogni settimana sul banco degli imputati». Ma perchè questo Mason secondo lei dovrebbe prendere proprio il suo posto in squadra? «Perchè pare che quello la linea difensiva la voglia fare tutta lui, altro che difesa a tre o a quattro, con lui si fa la difesa a uno, insomma lui è di quei difensori dalla personalità forte, di quelli che se alzi la voce minacciano di far sgomberare l’aula, scusi volevo dire l’ar e a , mentre noi siamo capaci al massimo di appellarci alla clemenza della curva». Di notte come va? «Quando riesco a dormire faccio dei sogni ricorrenti proprio belli, di quelli da cui non ti vorresti più svegliare, sogno partite che finiscono zero a zero, attacchi sterili, difese ermetiche, salvataggi sulla linea, gol annullati, portieri che parano, sogno che sono Guarneri e Picchi, che sono Bercellino e Castano, che sono Baresi uno e trino giocatore capitano e guardalinee... Ma poi quando mi sveglio e realizzo che era solo un sogno mi metto a piangere». Accusa altri sintomi che mi possano aiutare nella diagnosi? «Comincio ad avere le allucinazioni uditive. Pensi che ieri sera guardavo un film su un processo e quando l’avvocato difensore doveva interrogare il teste giurerei che il giudice ha guardato me dritto negli occhi attraverso il video e ha detto ‘la parolaccia alla difesa’ ». Adesso si tranquillizzi. Cerchi di giocare sereno, e soprattutto eviti i gesti sconsiderati, insomma mi raccomando niente gesti inconsulti, niente colpi di testa. «Stia tranquillo professore, quelli noi li lasciamo fare agli avversari». Ma io tranquillo non ero, sarà l’età che avanza ma i casi delicati come questo mi lasciano dentro una certa inquietudine. E allora per rilassarmi ho acceso la tivù, davano un vecchio telefilm e me lo sono goduto, sempre in gamba il vecchio Perry Mason.
Giovanni Ratti
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