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La Figc premia Ambrogio Mazzini per i 20 anni di attività nella Casalese

La cerimonia si è tenuta a Cagliari lo scorso 27 marzo

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pierluigi.cremona@virgilio.it

08 Aprile 2013 - 11:36

La Figc premia Ambrogio Mazzini per i 20 anni di attività nella Casalese

Ambrogio Mazzini

CASALMAGGIORE – Una benemerenza per vent'anni di impegno nel calcio dilettantistico. Ambrogio Mazzini, dirigente di lungo corso della Casalese, è stato premiato lo scorso 27 marzo al palazzo dei Congressi di Cagliari nell'ambito della manifestazione 'Ali della vittoria'. Il premio è stato consegnato dal presidente della Lega Nazionale Dilettanti Carlo Tavecchio e dal responsabile del settore giovanile Gianni Rivera con la motivazione di “Vent'anni di ininterrotta attività sportiva dirigenziale nella stessa società, contribuendo a meritati successi ed in particolare al forte sviluppo del settore giovanile”.

Si aspettava questo premio? “Sinceramente no, anche se in occasione del centenario il presidente del comitato dell'Emilia Romagna Maurizio Minetti, dopo aver sfogliato il libro edito per la ricorrenza mi telefonò dicendomi “non ho trovato una tua fotografia e nemmeno un accenno alla tua attività profusa in questi ultimi anni e nemmeno del crescente sviluppo del settore giovanile. Evidentemente il relatore degli ultimi anni di attività non era tuo amico. Ma se a Casalmaggiore non si sono ricordati, ci penseremo noi della Federazione al momento opportuno”.

Quando ha saputo della Benemerenza? “Ad inizio marzo. Sono rimasto stupito in quanto non ci pensavo minimamente e ritenevo che l'affermazione di Minetti fosse solo di circostanza. Come dirigente ero rimasto molto deluso del trattamento riservatomi e stavo pensando di lasciare la società. Cosa che non successe solo per l'insistenza del presidente Paolo Azzi, per l'amicizia e la stima che ci lega e per l'attaccamento al calcio e alla Casalese”.

Questo riconoscimento è stata una bella soddisfazione? “Certamente, la vogliono condividere con quanti in questi anni hanno collaborato con me allo sviluppo della società dopo la fine non felice della gestione Daina nel 1993. In particolare quegli otto temerari che, capeggiati dall'architetto Davide Benvenuti, si erano accollati l'onere di garantire la continuità e la sopravvivenza della Casalese in un momento difficile e fino all'entrata in società di Azzi e che sono Bruno Casetti, Mario Daina, Giuliano Ghelfi, Paolo Maroli, Telesforo Parri e Sergio Visioli”.

Per la Casalese calcio si tratta del terzo riconoscimento dopo quello del 2010 assegnato dalla Figc per i cento anni e la Stella di Bronzo del Coni nel 2011 per il decennale del progetto 'Studio e faccio calcio'. 

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