di Michele Talamazzi
CREMONA — Quella con Broni era una gara cruciale per restare agganciati al treno del decimo posto, ora più lontano che mai: e se il ko con le pavesi apre sempre più la strada dei playout all'Assi Manzi, ciò che più ha lasciato di stucco è stata una gara approcciata male, come non accadeva da tempo. Un passo indietro lungo due mesi, come ricorda Andrea Anilonti. “Era dalla gara con Cagliari – spiega il coach delle biancorosse - che non ci capitava di iniziare una partita con l'atteggiamento sbagliato. Probabilmente dobbiamo lavorare ancora su questo aspetto, certo è che sotto di 13 punti nel 1° quarto contro una squadra esperta come Broni è difficile recuperare: a differenza di Cagliari ci abbiamo provato, ma ci sono mancate le forze necessarie per colmare il gap, complici le cattive percentuali di tiro”. Percentuali che sono scese drasticamente nelle ultime tre gare dopo il successo su Valmadrera, fermando la Manzi ad appena 47 punti a sera. Al calo offensivo però Anilonti offre una spiegazione molto chiara. “Crema, Marghera e Broni fanno tutte ricorso a vari tipi di zone, e noi abbiamo inserito due o tre giochi nuovi per affrontarle che vanno metabolizzati. E' una concomitanza di aspetti tecnico- tattici”. Ora la salvezza diretta diventa una missione impossibile. “Dobbiamo esserne consapevoli, e prendere queste partite che mancano per prepararci al meglio ai playout. La matematica non ci condanna, ma dovremmo arrivare a quota 18 punti...”. Significherebbe 4 vittorie in sei gare. Intanto, sabato l'Assi viaggia a Muggia per il riscatto immediato. “Dobbiamo dimostrare che Broni è stato un passo falso, e tornare a giocare bene. Sapevamo che aprile tra interzona con l'Under 19 e probabili playout sarebbe stato un mese importante, abbiamo due mesi per prepararci nel migliore dei modi”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
