L'ANALISI
A TEATRO
11 Aprile 2024 - 10:31
CREMONA - Torna l'appuntamento con #DIRITTODICRITICA, l'iniziativa organizzata dal giornale La Provincia e da Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli, che offre agli studenti delle scuole cremonesi la possibilità di esprimere il loro giudizio motivato e argomentato sugli spettacoli in cartellone al Ponchielli. Protagonista di questo appuntamento è il concerto dell'Orchestra della Toscana, diretta dal maestro Andrea Battistoni e con Dimirty Masleev al pianoforte, andato in scena al Ponchielli il 28 febbraio.
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All’insegna dei grandi compositori russi è il terzo appuntamento dell’assortita stagione concertistica del Teatro Ponchielli di Cremona, nella serata di mercoledì 28 febbraio. L’Orchestra della Toscana, diretta dal giovane ed affermato Andrea Battistoni, da tempo Direttore Principale della più antica orchestra classica giapponese, e il pianoforte che domina il centro del palcoscenico attendono il pianista siberiano Dmitry Masleev, il cui acclamato arrivo coincide con l’inizio del celeberrimo Concerto per pianoforte e orchestra n.1 di Tchaikovsky. L’attacco di Battistoni risulta energico, ma non perfettamente seguito dal corpo musicale, maestoso ma non altrettanto drammatico. L’interpretazione di Masleev si dimostra invece magistrale: carica, forse fin troppo, ma in grado di definire con precisione sfumature e sensazioni, nonostante l’apparente omogeneità. Impeccabili i botta e risposta del primo movimento, così come i virtuosismi del terzo. Anche gli “insieme” risultano coordinati, come se l’intervento del pianoforte permettesse a Battistoni di avere maggior controllo sull’orchestra. Gli applausi per Masleev sono scroscianti e il bis è inevitabile: sulle note di uno studio di Rachmaninov le qualità del pianista russo sono nuovamente messe in luce, ora da vero solista. Il breve intervallo segna una netta divisione nel programma; a seguire: Nelle steppe dell’Asia Centrale di Borodin. L’orchestra pare aver preso confidenza e procede con grande coesione, rappresentando ora le steppe deserte ora il trotto dei cavalli della carovana che le attraversa. Egregia l’esecuzione degli archi, soprattutto l’iniziale pedale dei violini, e notevole l’assolo finale del flauto, intenso e ricco di sfumature. La chiusura del concerto è affidata alla Sinfonietta su temi russi di Korsakov, modellata su antichi canti popolari russi. La melodia principale risalta sempre bene in tutte le sue variazioni e ogni strumento riesce ad emergere dall’orchestra, pur mantenendo un’ottima compattezza unitaria. La maestosità dell’Adagio è resa impeccabilmente nella sua semplicità, mentre lo Scherzo finale denota un’attenta ricerca tecnica, fra pizzicati e curate dinamiche. La bacchetta di Battistoni, che dirige tutto a memoria, è qui messa a dura prova: la sua gestualità è ampia e marcata, ma sempre precisa e anche il travolgente crescendo finale trascina con sé il pubblico entusiasta.
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Esperienza straordinaria, mercoledì 28 febbraio, al Teatro Amilcare Ponchielli di Cremona, un viaggio affascinante attraverso l'anima e la cultura russa, reso possibile dall’Orchestra Della Toscana, diretta dal Maestro Andrea Battistoni, che ha donato al pubblico le magnifiche esecuzioni del Concerto per Pianoforte e Orchestra di Petr Ilic Tchaikovsky, nella prima parte, seguito da "Nelle Steppe dell'Asia Centrale" di Aleksandr Porfir’evic Borodin e dalla Sinfonietta su Temi Russi di Nikolaj Rimsky-Korsakov, nella seconda parte. Il primo tempo è stato aperto dal maestoso Concerto per Pianoforte e Orchestra di Tchaikovsky, eseguito con passione e virtuosismo dal pianista russo Dmitry Masleev. Il pianista ha avvolto il pubblico con una trama intessuta di brillantezza tecnica e di grande trasporto emotivo: dai movimenti lirici ai passaggi più vigorosi, ha interpretato la partitura con sensibilità straordinaria, definendo, nota dopo nota, un'atmosfera di intensa bellezza. "Nelle Steppe dell'Asia Centrale" di Borodin ha dominato maestosamente il secondo tempo. L'orchestra ha dipinto le vastità delle steppe asiatiche. I due temi sono comparsi in un primo momento distinti e indipendenti, successivamente in contrappunto; le lunghe note tenute hanno conferito un ritmo di marcia e hanno condotto il pubblico alla scoperta di un paesaggio epico. Le melodie eteree, quasi antiche melopee, hanno reso questa esecuzione un momento di pura magia musicale. La vibrante Sinfonia di Temi Russi di Rimsky-Korsakov ha concluso la serata. Un'opera che celebra la ricchezza e la diversità della musica russa attraverso l’esaltazione dei timbri più puri degli strumenti. I temi folcloristici si sono presentati con vivacità e limpidezza cristallina, fermati appena dai cupi interventi degli ottoni, solo una breve parentesi a contrasto per lasciare il posto a una fulminea coda. Lo studio n. 9 in Re maggiore tratto dall’op. 39 di Sergej Rachmaninov è stato il bis concesso da Masleev: luci e ombre sonore, alternandosi, hanno colorato la carezzevole melodia e riportato lentamente lo spettatore nella dimensione reale.
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