L'ANALISI
05 Luglio 2025 - 11:46
CREMONA - Macché 1921: la Bissolati anticipa al 1920 la propria data di nascita. L’eccezionale scoperta archivistica si deve a Roberto Caccialanza, già autore lo scorso anno di una pubblicazione dedicata a Le canottieri di Cremona. Origini e primi anni di vita. Baldesio, Leonida Bissolati, Flora - Deo Tonani e, nel 2021, di un libro sul centenario della Bissolati.
Ma ci sono ricercatori che non si accontentano, che continuano a seguire piste e fiutare indizi e Caccialanza è uno di questi. Lo scorso anno, tra i documenti custoditi all’Archivio di Stato, è emersa la corrispondenza inedita tra Riccardo Monti, fondatore della Bissolati, e il presidente dell’Azienda del Porto per l’acquisto di un’area tra il Riglio e il Po. Nella prima lettera, datata 24 settembre 1920, Monti firma per conto della ‘Commissione Esecutiva’. Nella seconda lettera, scritta il 13 novembre sempre del 1920, è ancora Monti ad affermare che la Società Bissolati è già stata costituita. Il 26 maggio 1921, finora data del compleanno della canottieri, sottolinea quindi Caccialanza non è «l’anniversario della fondazione», ma ricorda «quello legato all’inizio dell’attività sportiva agonistica, avvenuta con gare di canottaggio sul Po il 26 maggio 1921 abbinate all’inaugurazione della sede sociale (all’epoca chiamata chalet). Tuttavia la Società era in vita già da ben otto mesi… Le prove raccolte sono inconfutabili».
La Bissolati nasce da una scissione dalla Baldesio, fondata nel 1887 come costola della Società Ginnastica Cremonese. È Francesco Riccardo Monti, valente scultore che di lì a qualche anno si trasferirà con grande fortuna a Manila, a capeggiare i ‘secessionisti’, che puntano sulle attività sportive e sull’agonismo. «Vi fu un referendum tra gli iscritti della storica Società rivierasca e il 9 settembre 1920 l’Assemblea Generale sancì il distacco: questa è la data di costituzione della nuova Canottieri, che venne intitolata alla memoria di Leonida Bissolati, avvocato, stimato politico e sportivo cremonese da poco deceduto a Roma (6 maggio 1920) - ricorda Caccialanza - (...) per riassumere le date e gli eventi salienti: il 9 settembre 1920 venne costituita la Canottieri Leonida Bissolati, che il 26 maggio 1921 inaugurò la propria sede sociale (chalet) organizzando gare di canottaggio sul Po (iniziò, così, l’attività sportiva di tipo agonistico). Il libro contiene infine la trascrizione integrale dello Statuto del 1926 (13 capi, 52 articoli) e una memoria sulla Nascita e la creazione della sede sul Po scritta nel 1971 dal Socio fondatore vitalizio architetto Vito Rastelli».
Il 26 maggio 1921 resta una data fondamentale, in ogni caso. Lo chalet «si ergeva lindo e civettuolo in riva al Po, tutto odorante ancora di vernice, tutto bianco, fresco, nuovo, reso veramente così nitido ed elegante per la volontà e attività dei suoi Soci». A piano terra il deposito delle barche e dei remi e un parcheggio coperto per le biciclette, mentre al piano rialzato c’è un’ampia sala da ritrovo e il buffet. Primo custode della sede sociale è Andrea Delindati, figlio di Oreste, storico guardiano della Baldesio. Andrea è messo in guardia: «la prima volta che si fosse lasciato ‘prendere dal vino’ sarebbe stato ‘senz’altro licenziato’». Non succederà, Delindati si dimostra irreprensibile. Anche il giorno dell’inaugurazione tutto sembra andare per il meglio: ci sono la folla delle grandi occasioni, la Cremona che conta, giovani canottieri arrivati da diverse parti d’Italia per le gare, frotte di signore eleganti, fanciulle in età da marito. Accade però che quando tutta questa gente si riversa al buffet, il pavimento cede. Nessuno si fa male seriamente, per fortuna, e dopo l’iniziale sgomento Monti - eletto presidente della neonata canottieri - può riprendere il suo ruolo da anfitrione. E per la Bissolati comincia una storia che dura tuttora.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris