L'ANALISI
18 Giugno 2021 - 23:18
CREMONA - Sul red carpet le sagome del divin Claudio accolgono gli spettatori per la grande soirée dell’apertura del Monteverdi Festival con l’Orfeo, firmato dalla regia di Andrea Cigni e con la direzione musicale di Antonio Greco. Il caldo e la luce abbagliante di una sera di giugno già estiva sono stati esaltati dallo squillar di trombe che all’esterno del teatro hanno accolto il pubblico elegante della prima. E il ricordo – per i più anziani – va al Recitarcantando che proprio con le trombe dell’Orfeo faceva iniziare ogni suo appuntamento. Anche per questo il Monteverdi Festival al suo debutto si candida a voler essere il festival della città che guarda al mondo. Foto di rito nel foyer fra i vigili in alta uniforme, selfie sul tappeto rosso con le sagome di Monteverdi, concepite dal cremonese Guido Buganza. Bella la divisa delle maschere con la maglietta del festival, e il volto del divin Claudio che ammicca incorniciato dalla grande M.
Ben assortito il cast giovane ed espressivo insieme ai già citati anche Giuseppina Brindelli, Alessandro Ravasio, Davide Giangregorio e i pastori Raffaele Giordani, Roberto Rilievi e Danilo Pastore, Guglielmo Buonsanti, le ninfe Paola Cialdella e Isabella Di Pietro e gli spiriti infernali Roberto Rilievi e Renato Caldel. In questo disegno la direzione di Antonio Greco e dell’Orchestra e Coro del Monteverdi Festival Cremona Antiqua, con l’apporto del direttore del coro Diego Maccagnola, sa offrire un’esecuzione attenta alla prassi barocca e in dialogo con l’allestimento. In tutto questo il cast di cantanti appare in sintonia con una lettura registico/musicale ricca e pensata che soddisfa gli amanti della prassi filologica come i melomani e si propone come un classico, ma per nulla polveroso. Alla fine è un trionfo di applausi: per oltre cinque minuti l’intero cast viene premiato da un pubblico caloroso ed entusiasta. Successo per l’Orfeo cremonese di Andrea Cigni e per un festival che crede fermamente che Monteverdi sia il testimonial internazionale della città dei violini. Ora bisogna lavorare perché il mondo e l’Italia se ne accorga, magari facendo sì che la politica aiuti la kermesse a diventare festival di interesse nazionale.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris