L'ANALISI
28 Dicembre 2025 - 17:38
CREMA - Duomo gremito, oggi pomeriggio, domenica 28 dicembre 2025, in occasione della funzione di chiusura del Giubileo. A celebrarla, alle 15.30, è stato il vescovo Daniele Gianotti, nella giornata della festa della Santa famiglia di Gesù.
Nella Bolla con cui papa Francesco aveva indetto l’Anno Santo, il Pontefice si era auspicato che tutti potessero avere speranza. Un invito che la Chiesa cremasca non ha lasciato cadere. «È stata l’occasione per ringraziare il Signore dei doni ricevuti».
Oggi, le messe vespertine sono state sospese in città. Così che la celebrazione pomeridiana fosse condivisa dal maggior numero di fedeli. Sono stati ben 35 i sacerdoti sull’altare con monsignor Gianotti. Con loro, tre diaconi: Antonino Andronico, Claudio Dagheti e Alessandro Benzi.
E il capitolo della cattedrale, ossia don Ersilio Ogliari, don Angelo Frassi, don Gianfranco Mariconti e don Emilio Lingiardi. Come a Natale, il colore liturgico usato nei paramenti è stato l’oro, simbolo di regalità.
Il cerimoniere è stato don Angelo Lameri. Sull’altare, a lato del vescovo, don Emilio Luppo e il vicario don Attilio Premoli. La Polifonica Cavalli diretta da Riccardo Dolci e con Pietro Miragoli all’organo ha guidato i canti, sin dalla breve processione tra la piazza e l’altare stesso.
Il vescovo, nell’omelia, ha indicato i temi su cui riflettere: «Il Giubileo è stato un’occasione straordinaria per farci pellegrini di speranza. Le cose di ogni giorno trasudano di luce di Dio, ovunque le facciamo è nel nome del Signore».
E si è congedato invitando a «diventare seminatori di speranza nella vita quotidiana». Ha quindi impartito la benedizione finale, per l’indulgenza giubilare. Invitando anche a ricordare nelle preghiere di ciascuno don Lorenzo Roncali, il parroco ricoverato in questi giorni in ospedale.
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