L'ANALISI
30 Novembre 2025 - 19:04
CREMONA - Un legame storico con la città e un ruolo sociale sempre attuale. A ribadire i pilastri dell’Avis è stata la 79ª assemblea dei soci sostenitori riunitasi questa mattina nella sala Goldani di via Massarotti. Un appuntamento che ha unito memoria, riconoscimenti e uno sguardo al futuro.
A presiedere l’incontro il presidente Giuseppe Scala, affiancato dal vice Stefano Sentiati e dal tesoriere Giorgio Garavelli. Circa 150 i soci presenti: «Si tratta di tutti quei donatori che, per limiti di età o condizioni di salute, non possono più donare ma il cui impegno rimane fondamentale. La loro missione, oggi come ieri, è promuovere nella società, nelle scuole e in ogni contesto l’importanza culturale e civica del dono del sangue».

La storia di questo Comitato è un primato di cui Cremona va fiera: si tratta del primo gruppo di Soci Sostenitori costituitosi in Italia. Nacque nella primavera del 1946 da un’iniziativa spontanea di cittadini e donatori, con l’obiettivo di ridare vita all’Avis dopo le ferite della guerra.
Dopo la relazione finanziaria del tesoriere Garavelli, che ha evidenziato una tenuta generale che va consolidata con un vero ricambio generazionale, la mattinata è proseguita con momenti di celebrazione.
È stata consegnata una targa di benemerenza all’ex presidente, Andreina Bodini, un riconoscimento per il suo lungo e prezioso servizio nelle scuole cremonesi e nella cura del giornalino dell’associazione ‘Il dono del sangue’. Un riconoscimento è stato consegnato anche a Marina Codazzi, storica infermiera Avis, andata in pensione recentemente dopo 18 anni di servizio.
E poi il tradizionale appuntamento con la presentazione del calendario realizzato dall’associazione: «Quest’anno abbiamo voluto coinvolgere direttamente i donatori – racconta il presidente Scala – E così in ‘Scorci di Cremona’ sono raccolti gli scatti inviateci proprio dai cremonesi».
In chiusura l’assemblea ha rivolto lo sguardo al futuro, con un investimento concreto sulle nuove generazioni: la consegna di borse di studio a 15 studenti, 9 frequentanti le scuole superiori e 6 neo-diplomati. Un gesto che sottolinea come la missione dell’Avis passi anche attraverso il sostegno ai giovani, custodi e promotori futuri dei valori della solidarietà.
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