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IMPIANTI: IL DOSSIER DI FDI

«Viaggio nel degrado, così lo sport affonda»

Sopralluogo di Capelletti in varie strutture cittadine. «Bando regionale snobbato, perché?»

La Provincia Redazione

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19 Settembre 2025 - 17:53

CREMONA - «Tempo fa avevo presentato un’interrogazione per sapere se il Comune di Cremona avesse partecipato al bando di Regione Lombardia dedicato alla riqualificazione degli impianti sportivi. Un’occasione concreta, importante, per dare nuova vita a luoghi fondamentali della nostra città. Ebbene, oggi conosco la risposta: Cremona non ha partecipato. Cremona non c’è».

Inizia con queste parole, inequivocabili, la nota diffusa oggi da Chiara Capelletti, consigliere comunale di FdI, nella nota che descrive e documenta, con foto altrettanto eloquenti, lo stato in cui si trovano una mezza dozzina di impianti sportivi cittadini.

«Nel poco tempo libero a disposizione sono andata a vedere di persona lo stato degli impianti sportivi cittadini. Non so se l’assessore veda le stesse cose che ho visto io perché, francamente, è impossibile non notarle. Ma si sa, i nostri sguardi e punti di vista raramente coincidono. Sono partita dal PalaRadi, che ogni fine settimana accoglie migliaia di persone, anche da fuori città. Ebbene: esterni trascurati, ingressi vecchi e malinconici, servizi igienici indecorosi con perdite d’acqua costanti (oltre al costo, parliamo anche di uno spreco di una risorsa preziosa). Questo è il biglietto da visita che offriamo ogni week-end. Non proprio da 'Serie A'».

«Poi la Palestra Spettacolo: la manutenzione, lì, sembra essere sparita dal calendario da tempo immemore. E si vede dalle immagini che ho scattato per testimoniare la situazione. Le palestre scolastiche? Non va meglio. Ricordo, ad esempio, la scorsa primavera, alla primaria Realdo Colombo, l’acqua piovana scendeva direttamente dentro la palestra. Non so se nel frattempo si sia risolta la situazione. Ho visto anche lo stato dell’esterno della palestra del Cambonino: non serve un occhio esperto per capire che siamo lontani dal decoro».

«Poi sono stata anche a vedere gli spogliatoi del Campo Scuola, la cui situazione è imbarazzante; l’assessore ha dichiarato in Consiglio comunale che c’è in programma di intervenire a breve. Lo spero e terrò monitorata la vicenda. E, per non farci mancare nulla, ci sono i 'grandi classici': la piscina comunale, con la sua vicenda infinita; il campetto 'Roberto Telli' al Parco Sartori; gli spogliatoi del campo da calcio al Parco Po, di cui non ho ancora visto un’inaugurazione in pompa magna. Saranno finiti? Mistero. E l’illuminazione della zona, che renderebbe l’area più sicura per i nostri ragazzi, è stata potenziata o siamo ancora fermi al buio?».

«A proposito di campagne elettorali perenni, come piace tanto dire all’assessore Zanacchi, come dimenticare la pista di pattinaggio di Po, dove si allenano due società cremonesi. Lì le atlete e i loro genitori convivono con sacrifici quotidiani, trasferte fuori sede e rischi concreti ad allenarsi su una pavimentazione obsoleta e insicura. Eppure, questa amministrazione ha deciso di destinare 200mila euro allo skatepark. Scelte legittime, per carità, ma non chiedetemi di condividerle. Quello che ho documentato non è un dettaglio: è il segnale di una mancanza di attenzione verso luoghi in cui ogni giorno si costruisce un pezzo importante della nostra comunità».

«Non aver partecipato al bando di Regione Lombardia è per me un’occasione persa. È utile ricordare che tra gli interventi riconosciuti figuravano: ristrutturazione e adeguamento funzionale, miglioramento degli spazi accessori (spogliatoi, aree tecniche, servizi), ampliamento di impianti esistenti, rigenerazione di strutture non funzionanti, miglioramento gestionale degli spazi (efficienza, fruibilità, sostenibilità). Era prevista anche la possibilità di intervenire su palestre scolastiche, purché aperte al pubblico fuori dall’orario scolastico. Sarebbero state poche le chance di entrare in graduatoria? Se nemmeno ci si prova, diventa impossibile in partenza. Il Comune non aveva possibilità di trovare i fondi per il cofinanziamento? Non ha margini per accendere ulteriori mutui? Risposte tecnicamente comprensibili, ma non si è voluto provare a dare un segnale di attenzione anche con un progetto piccolo».

«La 'Cremona sportiva' è viva, sì, ma lo è grazie a decine di associazioni, società dilettantistiche e professionistiche, allenatori, educatori e volontari. Si tratta di realtà che resistono grazie a sponsor privati, famiglie che investono tempo e risorse, e una passione che non conosce pause. Questo patrimonio inestimabile, però, è costantemente messo alla prova da strutture trascurate. Temo che potremo depauperare questo prezioso tesoro se non saremo in grado di intervenire con più determinazione e più puntualità. Cogliendo ogni occasione possibile, non lasciandocele sfuggire, come invece è accaduto».

«Ecco perché continuerò a insistere: lo sport merita attenzione vera, non promesse da campagna elettorale o interventi a spot. Perché, piaccia o no, è anche da una palestra dignitosa o da un campo in buone condizioni che passa il rispetto e la qualità della vita di una comunità».

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