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CASALMAGGIORE

Polo Romani: gli allievi incontrano l’Europa

Scambi didattici: studenti in Grecia, Francia e Guadalupa. Docenti in Slovacchia

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

15 Marzo 2025 - 05:10

CASALMAGGIORE - La città rafforza il proprio ruolo nel panorama educativo europeo con le attività di mobilità internazionale del Polo Romani. Per l’anno scolastico 2024-25, docenti e studenti partecipano a progetti Erasmus+ e collaborazioni con scuole straniere. «La dimensione internazionale dell’istruzione è una risorsa inestimabile», afferma la dirigente scolastica Daniela Romoli, sottolineando come queste esperienze amplino orizzonti e rafforzino il senso di appartenenza all’Europa.

Tra i progetti di punta c’è RespectOL, legato alle Olimpiadi di Parigi e invernali, che promuove rispetto e partecipazione. «L’obiettivo non è vincere, ma partecipare con determinazione, rispettando le diversità», spiega Romoli.

Studenti e docenti hanno già preso parte a diverse iniziative. A settembre, Monica Cavalli e Umer Shabbir hanno partecipato a un congresso in Irlanda su sport e inclusione, accompagnati dalle docenti Monica Bovis e Monia Vezzoni.

Nello stesso mese, Annunciata Camisani e Valentina Strina hanno seguito un corso di coaching in Slovacchia per migliorare la didattica.

A gennaio, Romoli e Vezzoni hanno preso parte a un seminario in Guadalupa su strategie educative. Un gruppo della 3ª Linguistico ha vissuto un’esperienza culturale in Grecia con Elena Zanotti e Daphne Turconi, visitando Atene e Nafplio, mentre otto studentesse della 2ª Linguistico sono state in Francia per il progetto ‘Sentieri di pace’, accompagnate da docenti del collège Boris Vian di Coudekerque Branche.

A fine marzo il Romani accoglierà studenti da Grecia, Francia, Guadalupa e Polonia, mentre a maggio alcuni alunni partiranno per la Polonia e arriveranno in città studenti serbi del liceo di Loznica. «Ogni esperienza di mobilità è un’occasione di crescita. Creiamo legami con scuole di tutta Europa per formare cittadini del mondo», conclude Romoli. L’Istituto Romani si conferma una scuola proiettata al futuro.

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