L'ANALISI
13 Gennaio 2025 - 05:03
CASTELLEONE - Soddisfazione, orgoglio e anche un po’ di sollievo. Per gli amici dell’associazione Il Borgo, è stata una domenica speciale, durante la quale sono arrivati i complimenti e gli applausi di tutta la comunità castelleonese. La targa e l’intitolazione del campo sportivo del Dosso a Marco Fonghessi, accompagnata da una serata speciale al palasport, hanno segnato un momento a suo modo storico, nel ricordo di quella domenica drammatica di 40 anni fa in cui il giovane Fonghessi perse la vita fuori dallo stadio di S. Siro.
«Siamo molto soddisfatti — dice Alberto Viti, che ha coordinato la serata —. Il risultato è frutto di un importante lavoro di squadra tra l’associazione Il Borgo, l’amministrazione comunale, la Cremonese e la famiglia. Grazie in particolare ai familiari di Marco che ci sono stati sempre vicini, bisogna sottolinearlo, perché non era scontato. Infine, mando un abbraccio a tutti gli amici dell’associazione Il Borgo, a partire dal presidente Sacchi, per l’impegno e per la dedizione con cui hanno voluto e realizzato questo importante obiettivo».
Tra i momenti più toccanti della serata, oltre all’incontro con gli ex grigiorossi e allo show di Cristiano Militello, il saluto di Carla Fonghessi, sorella di Marco: «Voi non eravate in casa nostra in quelle ore drammatiche di 40 anni fa e non potete immaginare che cosa abbiamo provato. Abbiamo avuto la fortuna di avere accanto a noi una persona straordinaria, mia mamma. Lei è riuscita a perdonare, ci ha insegnato la strada per guardare avanti, attraverso la sua grande Fede e al suo modo di interpretare la vita. Ecco, questo porto dentro di me, anche in questo momento di grande emozione in cui rivolgo un sincero ringraziamento a tutti voi, che avete voluto ricordare Marco così».
Belle anche le parole del sindaco Federico Marchesi: «Era un ragazzo che amava lo sport, non solo il calcio, seguiva la Formula 1, lo sci, era anche tifoso del Milan. Dico quello che tutti pensano: assurdo morire così».
Infine, l’Us Cremonese, molto vicina a questa iniziativa. Lorenzo Bettoli ha letto un messaggio del direttore generale Paolo Armenia: «Oggi, intitolare il campo sportivo alla memoria di Marco Fonghessi significa – per quanto possa sembrare impossibile riuscirci – trasformare quel dolore in energia positiva. Il calcio del resto è energia positiva. È aggregazione e condivisione. Ogni qualvolta un atleta scende in campo sa di essere chiamato ad assumersi responsabilità chiare in fatto di rispetto del prossimo, fair-play, educazione (...). A Carla e Gabriele che conservano nel cuore i momenti felici vissuti accanto a Marco, vogliamo donare quella maglia grigiorossa che alimentava la sua passione per questo gioco, e un pallone autografato dai calciatori della prima squadra. È nostra volontà, in un giorno non troppo lontano, poter vedere, qui sul campo Marco Fonghessi, questo stesso pallone calciato da quelle maglie grigiorosse che lui ha amato e, siamo certi, continua ad amare».
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