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CREMONA . OMICIDIO A BORGO LORETO

Ospita l’amico in difficoltà. Ucciso con quattro fendenti

Paolo Gamba, 44 anni, assalito in casa da Marco Viti, cui aveva dato alloggio dopo l’uscita dal carcere

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

28 Ottobre 2024 - 16:08

CREMONA - Quattro coltellate, due al fianco sinistro, una alla schiena, un’altra, poco profonda, alla gola di Paolo Gamba, 44 anni, morto nella sua casa popolare in piazza dei Patrioti, nel quartiere di Borgo Loreto. Ad ucciderlo, nel primo pomeriggio di oggi, è stato Marco Viti, 48 anni, da più di trenta nel mondo dello spaccio, un passato da tossico, una vita dentro e fuori il carcere, una fedina penale piena di precedenti: dallo spaccio alle lesioni, dalla rapina a mano armata (fuori provincia) alla ricettazione di oro e gioielli, allo stalker alla donna che lo aveva reso padre. 

gamba

Paolo Gamba

Tipo violento, molto conosciuto alle forze dell’ordine, un anno fa, libero, Viti si arrangiava come imbianchino per conto di una impresa. Poi è tornato in cella. Una decina di giorni fa era uscito.
Nelle ultime 48 ore l’aveva ospitato proprio la vittima nella appartamento al piano ammezzato del palazzo dell’Aler, al civico 8/a, ‘Gamba’ sul citofono, il secondo a sinistra.

viti

Marco Viti nell'auto della polizia

«Venite, venite...». A chiamare il 118 è stato lo stesso Viti. In piazza Patrioti si sono precipitate l’ambulanza e l’auto medica. I soccorritori hanno trovato Gamba a letto, ferito a morte. L’allarme è stato raccolto dalla Squadra volante arrivata sul posto intorno alle 15, poi raggiunta dagli investigatori della Squadra mobile con il capo Giulia Cristina.

Dall’ingresso del condominio è stato portato fuori Viti. Lo hanno caricato sull’auto della Volante. Ma la ‘pantera’ non è ripartita subito. Uno degli inquirenti della Squadra mobile gli ha parlato per alcuni minuti. Voce bassa, volto scavato (ha gravi problemi di salute e si sta sottoponendo alle terapie), Viti è stato poi caricato sull’ambulanza diretta al Pronto soccorso dove gli hanno medicato un taglio all’addome. Dall’ospedale è stato poi trasferito in carcere.

Che cosa sia accaduto in quell’appartamento, lo stanno ricostruendo gli investigatori, che tendono ad escludere una lite per motivi di droga. Gamba non ne faceva uso, ma dicono che il suo problema fosse l’alcol. Nell’appartamento, la Scientifica ha effettuato i rilievi. Nel cortile dove si affacciano i due palazzi e poi bloccato da un’auto della polizia, intorno alle alle cinque del pomeriggio si è precipitata la sorella di Gamba, rimasta a lungo sul pianerottolo con gli investigatori. La sorella è stata poi raggiunta dalla madre. In serata, il corpo della vittima è stato portato all’obitorio a disposizione della Procura, che disporrà l’esame autoptico nell’indagine per omicidio aperta a carico del 48enne.

Davide Garbetta è l’avvocato storico di Viti. In un processo lo ha difeso con il collega Paolo Rossi. Quest’ultimo questa sera lo ha assistito nell’interrogatorio reso al pm.
«Era sotto shock e rispondeva in maniera confusa — hanno dichiarato i difensori —. Per quanto riguarda la ferita all’addome, il nostro assistito ha detto che Gamba lo ha accoltellato». Resta da chiarire da chi sia partita la colluttazione.
«Appena uscito dal carcere — proseguono gli avvocati — il nostro assistito aveva trovato ospitalità per alcuni giorni da alcuni familiari». Poi qualcosa è andato storto e Viti ha chiesto ospitalità a Gamba. Oggi lo ha ucciso.

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