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TESORI 'RICONQUISTATI'. LE FOTO

Palazzo Magio Grasselli: il restauro avanti tutta

In via di conclusione i lavori del primo lotto: sopralluogo di Comune e conservatorio

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

19 Ottobre 2024 - 05:30

CREMONA - Bisogna lavorare di fantasia. Dietro l’imponente impalcatura che copre palazzo Magio Grasselli s’intravvede la facciata tirata a lucido, recuperata nella sua austera bellezza. Il cortile interno, invece, regala quella che sarà, a lavori finiti, il palazzo rosso mattone con inserti lapidei per quanto riguarda colonne e arcate. Ieri mattina tecnici e amministratori del Comune hanno visitato il cantiere di quello che sarà — nel 2027 con ogni probabilità, ma si spera entro la fine del 2026 — la sede del conservatorio Monteverdi. Le restauratrici sono all’opera per gli ultimi ritocchi agli affreschi al piano nobile. Gli ambienti nel mezzanino — destinati ad aule per l’avvio alla musica — sono completati, così pure le stanze al primo piano che fungeranno da aule per gli insegnamenti di strumento. Ma per vedere tutto questo bisogna, per ora, usare molto l’immaginazione. Il palazzo Grasselli è un cantiere che mostra la sua complessità e bellezza in un dedalo di stanze, scale, passaggi e imponenti camini.

A guidare il sindaco Andrea Virgilio, insieme all’assessore alla cultura, Rodolfo Bona, alla dirigente Chiara Bondioni, al presidente del conservatorio, Pietro Zappalà, alla direttrice Anna Colette Ricciardi è stato Giovanni Donadio, direttore del Settore e Coordinamento dell’Area I - Gestione Territorio del Comune, insieme agli architetti Beatrice Stringhini, responsabile Servizio Edilizia Scolastica Sportiva e Cimiteriale del Comune, Settore Programmazione Progettazione, Manutenzione e Stefano Corbari.

«I lavori che si chiuderanno a fine mese, così richiedono i tempi di rendicontazione al ministero — spiega Donadio —, riguardano il primo lotto che ha previsto un investimento dell’importo complessivo di 1.069.000 euro di cui 200mila euro di finanziamento a carico del Comune, la restante parte è a carico del Ministero del Cultura, mediante bando Fondo cultura. I lavori hanno riguardato il restauro conservativo delle facciate, il restauro dei locali al piano terra e al piano nobile per quanto riguarda le superfici: pavimenti, pareti e soffitti decorati e non e serramenti», spiega. A questi fondi si affiancano quelli del secondo lotto, il più complesso. «I finanziamenti dovevano essere una realtà nell’ottobre 2023, poi il Ministero ha dilatato i tempi — continua il dirigente del Comune —. Ora siamo in attesa di avere l’ok. L’importo complessivo è di 3.216.000 euro, di cui 1.300.000 già finanziati da Regione Lombardia e altri 180mila euro da Italia City branding. L’importo rimanente, pari a 1.716.000 euro, è stato candidato a finanziamento nell’ambito del parternariato con il Conservatorio Claudio Monteverdi al bando per Istituzioni AFAM promosso dal Ministero dell'Istruzione.

La graduatoria del bando contenente le domande ammesse a finanziamento dovrebbe essere pubblicata entro fine novembre. In questo lotto sono previsti gli impianti tecnologici: elettrici e rete dati, riscaldamento, prevenzione incendi e le opere strutturale di consolidamento statico e miglioramento sismico». Fa una pausa e poi per scaramanzia dice: «Se l’intervento sarà finanziato è prevedibile l’ultimazione dei lavori a fine 2026».

Per capire la complessità dell’operazione bisogna aggirarsi nelle stanze che saranno aule in cui i soffitti a cassettoni o affrescati raccontano di una residenza patrizia di rara e austera bellezza, pronta ad accogliere gli studenti del Monteverdi e risuonare di musica.

«È un progetto che conferma nella concretezza del fare la vocazione culturale e musicale della nostra città — commentano il sindaco Andrea Virgilio e l’assessore Rodolfo Bona —. In palazzo Grasselli la musica e la formazione troveranno casa, una casa che per caratteristiche e modalità si vuole aperta alla città».

Se gli architetti vedono la progettualità, chi già vede la sede del conservatorio è Anne Colette Ricciardi che entrando in una stanza al pian terreno con al centro un pozzo dice al presidente Zappalà: «Qui ci sarà il front office che accoglierà gli studenti, in queste stanze a piano terra metteremo la segreteria didattica e gli uffici, anche l’ufficio del presidente», afferma sorridendo. Ricciardi ha ben in mente come sarà il conservatorio a palazzo Grasselli: nel mezzanino vede le aule per l’avviamento alla musica, spazi per la biblioteca, nelle stanze al primo piano le aule per i vari insegnamenti: «Qui potremmo metterci il clavicembalo per l’insegnamento di prassi della musica antica», e non sbaglia: s’addicono al barocco il camino e la tappezzeria color mogano. E poi guarda dalla finestra e dice: «Il parco sarebbe ottimo per fare eventi musicali e non solo, un po’ come al Théâtre de Verdure.

FOTOGALLERY: FOTOLIVE/LEONARDO CALVI

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