L'ANALISI
21 Luglio 2024 - 05:25
CREMONA - «Una situazione disperata. Sono amareggiata e anche preoccupata perché non mi è mai capitato in tanti anni, di avere il canile al completo senza neppure un box libero». A parlare è Alessandra Bonvicini, presidente dell’associazione Zoofili cremonesi, che dirige il canile cittadino da anni. «L’estate è sempre un momento critico dell’anno, perché a fronte di abbandoni che aumentano, non ci sono adozioni. Nel senso che chi adotta di solito lo fa dopo le ferie e quindi tendenzialmente a settembre. Ma mai come quest’anno stiamo affrontando una situazione emergenziale. Ormai il problema sta diventando anche culturale secondo me. Non vi dico — prosegue Bonvicini — quante sono anche le rinunce di proprietà. In qualche caso a causa di situazioni proprio disagiate. E se tutti i cani soffrono a stare in canile, quelli che arrivano da una rinuncia dopo aver passato mesi o anni addirittura, in una casa con una famiglia, stanno ancora peggio. Soffrono in modo impressionante».
Cremona è al collasso e lo è anche Crema (dove tra l’altro ci sono anche 40 pittbull) così come Brescia che ha chiamato Cremona per sapere se aveva qualche posto disponibile. «La settimana scorsa abbiamo recuperato addirittura 5 cani in una volta che stavano insieme. E sono sempre di più quelli senza microchip».
Alla situazione già esplosiva, va ad aggiungersi l’ondata di caldo eccezionale di questi giorni. «A Cremona — aggiunge Bonvicini — fortunatamente noi abbiamo gli ‘spruzzini’ che nebulizzano l’acqua e sono utili a fare rimanere fresco il cemento dei box. Non solo, abbiamo anche l’aria condizionata per i cani più anziani che non potrebbero sopravvivere altrimenti. Ma non so davvero più come organizzarmi. Ho cani in ogni angolo del canile, non so più come fare. È un’estate terribile che spero passi presto. Durante l’anno ci sono anche un buon numero di adozioni e allora forse lo percepisci meno quanti abbandoni ci sono, ma ora facciamo i conti solo con un mare di abbandoni e rinunce, senza avere il sollievo e la soddisfazione di qualche bella famiglia che viene ad adottare e dare una famiglia e una nuova vita a questi cagnolini meravigliosi».
«Cerchiamo di resistere — aggiunge Bonvicini — con la speranza che a settembre possano cambiare le cose. Ci sono anche nuove norme adesso. La legge parla chiaro. Spesso si creano problemi anche perché non ci sono regole che normano in modo funzionale le cose. Ma ora iniziano ad esserci. Faccio un esempio: un problema grosso sono le cucciolate private fuori controllo. Se chiunque può far fare i cuccioli in modo indiscriminato, poi finisce che, se non riesce a piazzarli, li abbandona. Ora fortunatamente è da poco in vigore una norma che prevede che se anche sei possessore di sole due femmine non sterilizzate, per legge si debba aprire il codice allevamento. Questo spero aiuti a regolare e controllare la situazione, ma spesso succede che la legge non la conoscano o non la rispettino e quindi siamo punto e a capo».
L’appello è sempre lo stesso. Quello di adottare responsabilmente. «Prendere un cane è una responsabilità e non si può illudere questi esseri e poi riportarli come fossero giocattoli di cui ci si è stancati», prosegue Bonvicini. «Continuiamo a fare appelli, ma al richiamo al senso di responsabilità, credo bisognerebbe prevedere di aggiungere anche un percorso di formazione. Bisogna educare le persone partendo dalle scuole, creando una certa consapevolezza dalla base».
«Un problema nel problema è poi quello che riguarda le mode». Lo sottolineano i volontari del Rifugio del cane, che spiegano: «Sono infatti troppe le persone che vogliono solo molossi, per lo più pitbull, perché sono belli o, appunto, di moda e poi quando si rendono conto che sono cani impegnativi da gestire se ne liberano».
I volontari aggiungono che sono tantissimi i pitbull ritrovati vaganti nell’ultimo periodo, oppure riportati in canile come rinuncia di proprietà.
Nel solo canile di Crema, 40 dei cani presenti, sono pitbull. Un’enormità rispetto al numero complessivo dei cani presenti nella struttura. Pitbull trovati vaganti come si diceva e tanti senza microchip. Il sospetto è che in molti arrivino dal sud, ma non ci sono prove, solo supposizioni. Resta il fatto che se la situazione generale è critica, quella che riguarda i molossi è davvero da far west.
I pitbull, ma il discorso vale per i molossi in generale, sono cani che sanno essere buonissimi, ma bisogna saperli gestire e gestire soprattutto la grande energia che hanno. Devono avere spazio per correre e sfogarsi, non essere tenuti compressi. L’appello è sempre lo stesso. Adottare responsabilmente.
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