Maratonina città di Crema, il vincitore è Luca Magri

CREMA - Il 32enne mezzofondista Luca Magri, della società La Recastello Radici Group, ha vinto la 17esima edizione della Maratonina Città di Crema organizzata dalla Bike & Run. Con un tempo di 1:04;52 ha preceduto di quasi due minuti il keniano Ishmael Chelanga Kalale e Stefano Avalle della Podistica Valle Varaita.

Tra le donne, il podio è stato composto dalla keniana Emily Chepkemoi Cheroben (1:15:14), dall’etiope Asmerawork Bekele Wolkeba e dall’italiana Federica Frigerio.

Nella 10 km Fidal, invece, successo di Mohammed Morchid, con un tempo di 30:26, davanti a Roberto Di Pasquali e Federico Scabini. Nella classifica femminile, prima Francesca Durante dell’Atletica Casone Noceto in 36:57, seconda l’orobica Valentina Cividini e terza la cremasca del Gta Elisa Gazzoni.

Come da tradizione, si è corsa anche la Marian Ten, manifestazione non competitiva sulla distanza di 10 km. In questo caso non è stata stilata una classifica ufficiale, ma la vittoria è andata a Giuseppe Russo tra gli uomini e a Linda Resteghelli tra le donne, risultata anche miglior cremasca. Tra gli uomini, il cremasco più veloce è stato invece Enrico Bergamaschi.

Nutrita la partecipazione alle tre gare, con poco meno di mille iscritti per la Maratonina, 750 per la Mariam Ten e circa 400 per la 10 km competitiva.

Ieri pomeriggio, la Bike & Run ha organizzato anche la ‘5° Enercom Kids’, che ha radunato alla pista di atletica 300 bambini.

Le competizioni di oggii si sono svolte senza intoppi grazie all’imponente organizzazione, che ha visto schierati lungo i tre percorsi 243 volontari.

«A loro e alle forze dell’ordine va il nostro ringraziamento – ha affermato la presidente della Bike 6 Run, Elena Ginelli, affiancata dall’ideatore della Maratonina, Franco Pilenga – così come diciamo grazie agli sponsor, senza i quali tutto questo non sarebbe possibile».

Alle premiazioni sono intervenuti il sindaco Fabio Bergamaschi, il delegato comunale allo Sport Walter Della Frera e il delegato Coni Fabiano Gerevini.

FOTOGALLERY: FOTOLIVE/EDOARDO GRAMIGNOLI